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26 Giugno 2014

Ancora su sperimentazione clinica di cellule staminali in malattie polmonari

Autore: Filippo
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

L’anno scorso scrissi su questo sito su un argomento che mi sta particolarmente a cuore, cioè il connubio tra cellule staminali e malattie polmonari anche in FC, riguardo a tests clinici su umani in particolare interstiziopatie polmonari come ad esempio N.S.I.P. (non specific idiopatic pneumonia), una interstiziopatia simile alla I.P.F. Molto gentilmente mi fu risposto in modo molto esauriente, chiaro e sollecitamente. In breve mi fu detto che i tests clinici su umani con cellule staminali per tali paologie del tessuto polmonare sono ancora a livelli pionieristici. Leggendo su www.clinicaltrials.gov ho notato che questi tests clinici su umani con staminali mesenchimali da un po’ di mesi si susseguono ad un ritmo costante. Ve ne sono in Spagna, Australia, Stati Uniti ed in altre parti del mondo. Vengono testate innanzitutto la sicurezza e poi ci si concentra sui miglioramenti della funzionalità polmonare. Ad esempio ho letto di uno studio completato e con già i risultati con cellule staminali mesenchimali con sponsor The Prince Charles Hospital in Australia (numero identificativo trial NCT01385644) dove, oltre ad evidenziare la sicurezza a 6 mesi dell’infusione con staminali e il percorso di sei minuti, si sottolineano miglioramenti o stabilizzazioni di alcuni parametri della funzionalità respiratoria del polmone denominati FVC, TLC, DLCO. Inoltre emergono anche miglioramenti o stabilizzazioni dello scambio di gas PaO2 (pulsossimetro) durante il test della deambulazione. Anche in Spagna Università di Navarra (numero test NCT 01919827) con la Dottoressa Aranzazu Campo si sono testate su umani cellule staminali mesenchimali autologhe ed altri studi ancora si susseguono. Il nostro Paese ha centri che si occupano di malattie polmonari come a Modena il Professore Richeldi, a Milano il Dottor Harari, il Dottor Albera ad Orbassano, il Dottor Venerino Poletti a Forlì ed anche altri. Come già accennai nella mia precedente email l’unico studio di cui sono a conoscenza svolto in Italia è quello del Dottor Mosca che per quel che ne so sta testando le cellule staminali del cordone ombelicale su bimbi nati pretermine affetti da broncodisplasia. In Italia però purtroppo questi tests clinci sono ancora assenti: perché? Non penso sicuramente per incapcità degli studiosi. Forse nella nostra legislazione in materia è vietato questo tipo di tests clinici con le staminali su umani? Sono a conoscenza di molte persone, compresa mia madre affetta da N.S.I.P in O2 domiciliare, che si sottopporebbero con entusiamo a tali tests. Oltre ad auspicare l’inizio a breve tempo di questi tests clinici gradirei dal Dr Loi un contributo e notizie nuove sull’argomento. Come sempre ringrazio per la disponibilità e porgo cordiali saluti.

Risposta

Risultano attualmente censite (www.ClinicalTrials.gov) una ventina di sperimentazioni cliniche che prevedono l’utilizzo di cellule staminali per patologie polmonari quali ad esempio la broncopneumopatia cronica ostruttiva, la fibrosi polmonare idiopatica, la sindrome da distress respiratorio e la broncodisplasia nei bimbi nati pretermine. Non sono attualmente in corso sperimentazioni cliniche che impieghino cellule staminali per le manifestazioni polmonari della fibrosi cistica. Per una panoramica sull’argomento si veda anche la risposta al lettore del 17/05/2013, “Studi pionieristici con cellule staminali nelle patologie polmonari”, (http://www.fibrosicisticaricerca.it/domanda-e-risposta/Studi-pionieristici-con-cellule-staminali-nelle-patologie-polmonari). Di queste sperimentazioni, circa la metà, cioè una decina, risulta concentrata in due paesi, gli USA e la Corea del Sud, ed il resto è distribuito a livello mondiale. Data l’esiguità dei numeri, il contributo dei singoli paesi è necessariamente molto basso o del tutto assente, e il nostro Paese non fa eccezione, in quanto il contributo italiano è in linea con la maggior parte dei paesi industrializzati. Naturalmente è auspicabile che queste sperimentazioni ricevano il giusto impulso in futuro, sempre garantendo la fondatezza scientifica degli studi, la correttezza nello svolgimento della sperimentazione, e la sicurezza dei pazienti. Le sperimentazioni attualmente in corso comprendono sia studi di Fase I (tra cui quelli citati dal lettore), condotti su un numero limitato di pazienti e il cui obiettivo è di trarre indicazioni sulla sicurezza del trattamento, sia studi che sono entrati in Fase II e che si propongono di raccogliere indicazioni preliminari sulla sua efficacia. Risultano concluse quattro sperimentazioni, di cui solo una di Fase II, che ha riguardato la somministrazione di cellule staminali mesenchimali a 62 pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva, e che pur confermando la sicurezza del trattamento per i pazienti, non ha evidenziato purtroppo un miglioramento significativo della funzione polmonare (si veda al riguardo sempre la risposta al lettore del 17/05/2013). Gli altri studi di Fase II in via di completamento forniranno a breve ulteriori elementi per valutare con obiettività e serenità l’efficacia del trattamento con le cellule staminali delle patologie polmonari.

Dr Roberto Loi, Università di Cagliari


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