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10 Novembre 2008

Ancora sul fegato in fibrosi cistica

Autore: Anna
Domanda

Vorrei sapere perchè mio figlio Alessandro, affetto da fibrosi cistica, adesso che ha 5 anni, presenta anche problemi al fegato. Vorrei sapere perché è in programma un ecodoppler e quale cura potrebbe ricevere.

 

Risposta

L’interessamento del fegato in fibrosi cistica è evento non abituale ma relativamente frequente: sono relativamente rare invece le evenienze gravi, come la cirrosi epatica con ipertensione portale ed eventuale insufficienza epatica. Tale interessamento viene monitorato con periodiche misure di alcuni enzimi epatici nel sangue (transaminasi, GGT, ALP) ed eventualmente ecografia addominale. Un particolare tipo di ecografia è rappresentata dall’ecodoppler, che è una tecnica diagnostica basata sulla riflessione (eco) di onde sonore ad alta frequenza appositamente disegnata per l’esame dei vasi sanguigni e del flusso ematico: la riflessione delle onde sonore dipende dalla velocità del flusso di sangue e dalla inclinazione delle onde stesse. Si impiega per controllare l’interessamento epatico in FC in quanto questo determina problemi nella circolazione del sistema della vena porta, un sistema venoso che raccoglie il sangue dall’intestino e lo convoglia al fegato. In questo sistema è compresa anche la milza con i suoi vasi. L’ecodoppler dovrebbe aiutare a capire se vi siano rallentamenti di flusso nel sistema venoso portale indicativi di aumento di pressione nei vasi di tale sistema.

Sui problemi del fegato in fibrosi cistica suggeriamo comunque di leggere su questo sito: in “Domande e Risposte” le risposte in data 27.03.08 (Problemi di fegato in fibrosi cistica) e in data 3.11.08 (Ecografia addominale ); in “Progressi di Ricerca”, la recensione del 11.07.08 (Il decorso della malattia epatica negli adulti FC e gli effetti del trattamento con acido ursodeossicolico).

Quest’ultimo documento affronta anche la tematica del trattamento della malattia epatica in FC: l’acido urso-deossicolico ha un suo effetto di correzione di alcuni acidi biliari che compongono la bile limitandone l’azione tossica nei confronti del tessuto epatico.

 

G. M.


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