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18 Agosto 2010

Un batterio emergente: Acinetobacter baumannii

Autore: Valerio
Argomenti: Batteri
Domanda

Buongiorno, a mio figlio di 4 anni, affetto da fibrosi cistica, durante il solito controllo presso il centro di riferimento è stato riscontrato Acinetobacter baumannii con carica 102. Premetto che nei 60 giorni precedenti aveva fatto due cicli consecutivi di bramitop (tobramicina aerosol) per la prima volta per presenza di Peudomonas (che era rimasto in seguito a tentativo di eradicazione precedente). Attualmente, sembra eradicato lo Pseudomonas ma appunto è comparso questo nuovo batterio. E’ da trattare? Cosa comporta in base alla carica trovata?. Il bambino sta bene. Sembra che il centro non voglia trattarlo ma, leggendo in internet, sembra invece che sia un germe gram-negativo molto pericoloso, chiamato addirittura “killer” negli ospedali. Grazie per l’informazioni che vorrete darmi.

 

Risposta

L’Acinetobacter è un genere di batteri Gram negativi cui appartengono ben 31 specie o sottospecie. Quello che viene comunemente indicato come Acinetobacter baumannii (dal nome dei batteriologi americani P. e L. Baumann) in realtà non è un’unica specie batterica, ma un insieme di varie sottospecie. Poiché le comuni tecniche utilizzate dai laboratori di microbiologia clinica non sono in grado di distinguere tra specie o sottospecie con caratteristiche microbiologiche molto simili, è stato deciso di riconoscere tre principali “complex” (Acinetobacter calcoaceticus-baumannii, Acinetobacter lwoffii , Acinetobacter haemolyticus) a cui vengono ricondotte tutte le specie e sottospecie finora note.

Il genere Acinetobacter è ampiamente diffuso in natura, si ritrova nel suolo e nelle acque. Occasionalmente ceppi batterici sono stati isolati su apparecchi biomedicali o sulla cute del paziente. Può sopravvivere su varie superfici, sia asciutte che umide ed è stato spesso descritto in ambito ospedaliero come agente eziologico di infezioni in pazienti debilitati (non affetti da fibrosi cistica). Quello che è scientificamente conosciuto come A. calcoaceticus-baumannii complex (nella pratica A. baumannii) è responsabile della maggior parte delle infezioni che si verificano nell’uomo. Anche se la conoscenza sulla patogenicità di questo germe è finora parziale, i quadri clinici sicuramente attribuibili al germe sono stati descritti principalmente in pazienti non affetti da fibrosi cistica. In questi casi il germe può essere responsabile di infezioni a carico dell’apparato respiratorio (pazienti sottoposti a ventilazione meccanica) o di cateteri intravascolari, soprattutto in pazienti lungodegenti. Il germe è anche una ben nota causa di infezioni ospedaliere (1-3% dei casi). I ceppi di provenienza ospedaliera sono classicamente descritti come multiresistenti agli antibiotici. La resistenza a beta-lattamine, chinolonici, cefalosporine e gentamicina oscilla nelle varie casistiche dal 20 al 90%.

Per quanto riguarda i pazienti affetti da FC il germe non è annoverato fra i patogeni classici (vedi figura) nel registro fibrosi cistica USA ed è stato solo occasionalmente segnalato come germe colonizzante nelle vie aeree dei pazienti affetti da FC.

Il paziente di cui alla domanda è stato giustamente trattato con tobramicina per via inalatoria per un’infezione iniziale da P. aeruginosa. Per quanto la somministrazione prolungata di antibiotici per via inalatoria possa determinare variazioni della flora polmonare, non è attualmente dimostrabile alcun nesso fra la somministrazione di antibiotici per via inalatoria e la selezione di patogeni emergenti. Le variazioni della flora polmonare a seguito di trattamento eradicante precoce anti-P. aeruginosa è tuttavia ancora un settore oggetto di studio. Per quanto concerne la carica batterica (stima delle unità formanti colonia presenti sulla piastra di coltura) ha scarso significato nel contesto clinico a cui viene fatto riferimento nella domanda.

Non esiste attualmente sufficiente esperienza in letteratura medica per rispondere alla domanda se il paziente debba essere trattato o meno. Occasionalmente, in pazienti affetti da FC, altre infezioni da germi sicuramente patogeni (ad esempio B. cepacia complex) sono state trattate con terapia eradicante al momento del primo isolamento del germe nelle via aeree. Nel nostro caso però è impossibile attribuire a Acinetobacter baumannii un sicuro ruolo patogeno in FC. Il consiglio di non trattare ricevuto dal Centro di cura FC a cui si rivolge il paziente è pertanto condivisibile ed è sicuramente basato sulla impossibilità ad attribuire al germe un ruolo patogeno in FC e sulla mancanza di linee guida che suggeriscano l’eradicazione di A. baumannii in caso di isolamento del germe nelle vie aeree. Considerata la situazione di benessere del paziente, nel caso si propenda per un trattamento, viene da suggerire una terapia con colistina per via inalatoria dopo accurata verifica della sensibilità antibiotica del germe. Questo farmaco è infatti di solito efficace nei confronti di A. baumannii ed è ampiamente utilizzato per via inalatoria come terapia eradicante nei confronti dell’infezione iniziale da P. aeruginosa.

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Dr. Giovanni Taccetti, (Centro Regionale Toscano FC, Osp. Meyer, Firenze)


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