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19 Giugno 2017

Antibiotici per bocca o per via endovenosa?

Autore: Giada
Domanda

Qual è la vera differenza tra l’antibiotico per bocca e quello somministrato per via endovenosa?

Risposta

Per intenderci meglio, circoscriviamo il problema al trattamento antibiotico di una infezione polmonare, che implica la necessità di raggiungere in adeguata concentrazione e per un tempo sufficiente i tessuti broncopolmonari invasi dai batteri che vogliamo trattare e che riteniamo responsabili di infezione.

In linea generale possiamo dire che un antibiotico somministrato per bocca deve fare i conti soprattutto con il suo assorbimento attraverso la mucosa intestinale (si chiama biodisponibilità): alcuni antibiotici hanno un limitato assorbimento, anche perché potrebbero legarsi a componenti alimentari che ne limiterebbero o rallenterebbero l’assorbimento oppure potrebbero in parte essere inattivati da componenti intestinali.
Da questo punto di vista, la somministrazione endovenosa supera gli ostacoli dell’assorbimento e consente di ottenere una concentrazione di antibiotico nel sangue circolante che si presume utile per raggiungere una adeguata ed efficace concentrazione nei tessuti broncopolmonari perfusi da quel sangue.

Alcuni antibiotici somministrati per bocca possono avere effetti collaterali disturbanti a livello gastrico e intestinale. Gli stessi somministrati per via endovenosa sono in genere più tollerati a livello gastrointestinale, ma potrebbero avere qualche effetto indesiderato a livello generale. Va detto peraltro che in linea di massima gli effetti collaterali degli antibiotici, sia per bocca che per via endovenosa, sono assai contenuti e sono comunque reversibili con la sospensione del farmaco e ben controllabili se riconosciuti per tempo.

Nella pratica clinica si tende ad usare antibiotici per bocca nelle infezioni respiratorie meno importanti, mentre si ricorre alla via endovenosa quando si pensa di dover agire con maggior potenza ed efficacia di azione per l’importanza dell’infezione che si vuole trattare.

Analoghe considerazioni si potrebbero fare per il trattamento di infezioni che interessano altri organi. Aggiungiamo che vi sono antibiotici somministrati per bocca che non vengono affatto assorbiti nel sangue e sono quelli che si impiegano in genere per infezioni del tratto gastrointestinale.

Un’ultima considerazione: nel caso di infezione broncopolmonare cronica, circostanza piuttosto comune nella fibrosi cistica, oggi è possibile ottenerne un buon controllo somministrando l’antibiotico risultato attivo all’antibiogramma per via aerosolica secondo regimi in genere di trattamento prolungato. La via aerosolica, agendo soprattutto a livello specifico broncopolmonare permette di concentrare efficacemente il farmaco in quella sede e di risparmiare in massima parte la diffusione del farmaco a tutto l’organismo. Un tale trattamento abitualmente rende più limitato il ricorso a cicli antibiotici per via endovenosa e anche per bocca.

G. M.


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