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19 Gennaio 2018

Il dosaggio utile di Colimicina per aerosol e il problema della sensibilità in vitro agli antibiotici

Autore: Anna
Argomenti: Aerosol, Antibiotici
Domanda

Salve! Vorrei avere una vostra indicazione sul dosaggio da assumere di Colistimetato di sodio per i pazienti adulti con FC. Ho 36 anni e ho le mutazioni DF508/S549N, in cura da due anni e mezzo con Kalydeco e colonizzata da più di vent’anni da Pseudomonas aeruginosa mucoide e Burkolderia Cepacia Complex. Un paio di mesi fa ho avuto una riacutizzazione e il medico specialista mi ha prescritto Minocin x 2/die per 15 gg. Ahimè, non ho avuto alcun miglioramento. Negli ultimi antibiogrammi non c’è alcun esito di sensibilità alla molecola, e nei precedenti addirittura risultavo essere resistente. Il medico mi ha risposto che al di là dell’antibiogramma, la minociclina è il cavallo di battaglia contro la B. cepacia. Mi chiedo allora qual è il senso di fare l’escreato trimestralmente?
Ho proposto ancora una volta al Centro di passare da Promixin a Colfinair, così da assumere 2 milioni di UI per 2 al giorno, ma il medico risponde che quest’ultimo non viene del tutto inalato. Ho proposto allora di doppiare il Promixin, 2 mln la mattina e 2 mln la sera, e il medico ha nuovamente detto di no e che la dose giornaliera è di 2 mln. Dal foglietto illustrativo e dalle notizie che ho reperito, a me risulta il contrario. Cosa mi dite? Ho paura di perdere tempo, il mio FEV1 attuale è di 56%. Non vorrei ulteriormente peggiorare. Forse il problema è quello dei costi del farmaco? Grazie per la disponibilità.

Risposta

Di fronte alla non sensibilità di alcuni batteri in vitro (antibiogramma) all’antibiotico che si vorrebbe prescrivere, effettivamente il medico talora può trovarsi in difficoltà. Ci sono batteri, come ad esempio la B. cepacia, che sono per loro natura resistenti a tutti o quasi gli antibiotici. In questi casi, volendo limitare il trattamento agli antibiotici somministrabili per bocca, la gamma risulta molto ristretta e il medico è portato a prescrivere un determinato antibiotico anche se risultato inattivo o poco attivo in vitro, con l’idea che comunque in vivo possa avere una seppur minima attività, utile, se non a estirpare il batterio, almeno a contenerne la virulenza. Il periodico controllo batteriologico sull’escreato è comunque assai importante perché permette di vedere se emergono nuovi batteri patogeni e come varia la carica batterica ed eventualmente la sensibilità agli antibiotici.

Il Promixin è un preparato di Colimicina (Colistimetato sodico) in polvere per soluzione inalabile di 1 milione di Unità. Il Colfinair è un preparato della stessa sostanza, pure in polvere per soluzione aerosolica, dosato a 2 milioni di Unità. L’unica differenza tra i due preparati è quindi la dose. La dose sperimentata e raccomandata per il trattamento aerosolico delle infezioni polmonari croniche da batteri sensibili in adulti FC è quella di 2 milioni di Unità 2 volte al giorno. Non vi è dimostrazione che dosi più elevate siano più efficaci, ma dubitiamo fortemente che lo siano.

G. M.


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