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20 Giugno 2016

Fecondazione assistita in una coppia in cui il partner è affetto da FC

Autore: Benedetta
Domanda

Buongiorno, mio marito è malato di fibrosi cistica. Prima di iniziare il nostro percorso di fecondazione assistita mi sono sottoposta a un esame genetico per lo studio del gene CFTR, dove non sono state identificate mutazioni (dal referto si legge negli esoni da 1 a 24). Abbiamo quindi continuato la fertilizzazione e l’impianto, senza procedere a successive analisi preimpianto degli embrioni. Oggi sono alla terza settimana di gravidanza e vorrei sapere se sarebbe consigliato o meno procedere a screening prenatali per CFTR.  Vi ringrazio anticipatamente.

Risposta

Nella domanda non vengono date due informazioni importanti: per la fecondazione è stato usato il seme del marito malato di fibrosi cistica oppure è stato usato seme di donatore? A che tipo di indagine genetica si è sottoposta la moglie?

Se l’indagine genetica nella moglie è stata approfondita (con un test di II livello, come si consiglia in questi casi), l’embrione ha un basso rischio di essere affetto da fibrosi cistica; se l’indagine genetica viene svolta nel feto con la stessa tecnica usata nella madre non potrà che confermare il risultato di assenza di mutazioni CFTR che aveva già fornito. Identificherà invece certamente la presenza di una delle due mutazioni CFTR presenti nel genotipo del padre affetto da FC. Questo perché chi è affetto da fibrosi cistica, usando il suo seme per la fertilizzazione, trasmette sempre una delle sue due mutazioni, quindi i suoi figli saranno comunque portatori di una mutazione CFTR.

In teoria l’indagine genetica per FC sull’embrione non dovrebbe fornire informazioni che già non si conoscano dai genitori. Però è meglio sottoporre la questione agli specialisti del centro che ha effettuato la fecondazione assistita. Infatti nella maggior parte dei centri in cui si pratica fecondazione assistita (accompagnata o no dalla diagnosi genetica prima dell’impianto dell’embrione) viene comunque offerta alla coppia la possibilità di eseguire la villocentesi entro il primo trimestre della gravidanza derivata dalla fecondazione assistita. Così prevedono anche le linee guida internazionali relative a queste procedure (1). Sul villo prelevato viene svolta in genere l’analisi del cariotipo, cioè dell’insieme dei cromosomi del feto; in questo caso si potrebbe aggiungere anche l’esame delle mutazioni del gene CFTR.  Il razionale alla base della villocentesi è che sia prudente avere una conferma della salute del feto prima che la gravidanza proceda oltre e che il vantaggio della conferma diagnostica sia superiore al rischio del prelievo stesso. Ma la coppia può riservarsi il diritto di non voler procedere con l’indagine e semmai eseguire solo il monitoraggio ecografico della gravidanza. In sostanza, vantaggi e svantaggi della diagnosi prenatale debbono essere accuratamente discussi con lo specialista che segue la coppia nel percorso della fecondazione assistita. Questo è anche il nostro suggerimento.

Se fosse stato usato per la fecondazione seme di donatore, procedura resa possibile in Italia attraverso una modifica della legge 40, avvenuta nell’aprile 2014, va detto che le linee guida in materia (2) prevedono che il donatore venga sottoposto a una serie di indagini, fra cui anche la ricerca delle più comuni mutazioni del gene CFTR. Anche in questo caso il rischio che il feto sia affetto da FC, essendo negativa l’indagine genetica nel donatore e nella madre, dovrebbe essere basso. Ma per prima cosa andrebbe verificato con gli esperti del centro che tipo di test abbia fatto il donatore e in secondo luogo vantaggi e svantaggi della diagnosi prenatale andrebbero accuratamente discussi con il medico che ha seguito la coppia nel percorso di fecondazione assistita.

1) Harton G, Braude P, Lashwood A, Schmutzler A, Traeger-Synodinos J, Wilton L, Harper JC; European Society for Human Reproduction and Embryology (ESHRE) PGD Consortium. ESHRE PGD consortium best practice guidelines for organization of a PGD centre for PGD/preimplantation genetic screening Hum Reprod. 2011 Jan; 26(1):14-24.

2) Linee guida per la donazione di gameti

G. Borgo


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