Sei in Home . Informati . Domande e Risposte . Mutazione L1077P: si conferma la ancora difficile attribuzione di classe e la grande variabilità di manifestazioni cliniche che comporta

17 Luglio 2017

Mutazione L1077P: si conferma la ancora difficile attribuzione di classe e la grande variabilità di manifestazioni cliniche che comporta

Autore: Carla
Argomenti: Mutazioni CFTR
Domanda

Salve, sono la mamma di una bimba di due anni con FC e con una delle due mutazioni identificata come L1077P. Qualche mese fa vi scrissi una email per sapere se su questa mutazione rara si sapesse qualcosa in più, soprattutto a che classe appartenesse e la vostra risposta è stata appunto negativa, nel senso che ancora non c’erano informazioni certe circa la sua classe di appartenenza. Andando su internet ho trovato un documento che la classifica nella terza classe: vorrei sapere se si può considerare veritiero questo dato. Grazie mille per il lavoro che svolgete, un cordiale saluto.

Risposta

Confermiamo che non c’è certezza sulla classe di appartenenza della mutazione L1077P. Ci rifacciamo in particolare alle informazioni presenti sul database CFTR2.org, nella pagina dedicata al meccanismo funzionale della mutazione e ai test eseguiti per valutarlo (1). Da questi (in verità pochi) test riportati si deduce che è mutazione che, con tutta probabilità, comporta che una quota di proteina CFTR arrivi sulla membrana cellulare. Ma una volta lì non è chiaro che tipo di difetto presenti, in particolare non è chiaro se sia difetto di tipo gating, caratteristico delle mutazioni attribuite alla classe III. Più in generale non è chiaro se L1077P si possa inserire nel gruppo delle mutazioni con funzione residua, definizione molto vaga. Quello che è certo è che a oggi L1077P non è inserita nell’elenco delle mutazioni con funzione residua trattabili con Kalydeco (2).
Poiché quello che caratterizza L1077P è la notevole variabilità di manifestazioni cliniche, confermiamo che, a livello individuale, in futuro gli effetti di L1077P potranno essere conosciuti attraverso marcatori biologici, come il test degli organoidi intestinali.

1. cftr2.org/mutation/scientific/L1077P/
2. Kalydeco per mutazioni CFTR con funzione residua, 29/5/2017

G. Borgo


Se hai trovato utile questa risposta, sostieni la divulgazione scientifica

Dona ora