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11 Gennaio 2013

Un cortisonico e un broncodilatatore: clenil e broncovaleas

Autore: Anna
Argomenti: Aerosol
Domanda

Salve. Il centro presso cui è in cura mia figlia, dopo due anni di utilizzo del clenil, lo ha sostituito con broncovaleas perchè dicono che utilizzare dei cortisonici come terapia quotidiana potrebbe causare candidosi ed effetti collaterali altri. Le domande sono due: Clenil è un fluidificante e broncovaleas è un broncodilatatore, come fanno a sostituirsi? Mi spiego, al clenil non dovrebbe sostituirsi un fluidificante? Come é possibile che dopo 2 anni si scopra che i cortisonici abbiano degli effetti collaterali importanti, non lo si sapeva già? Grazie

Risposta

Clenil è la formulazione spray della soluzione di un farmaco cortisonico, chiamato beclometasone. Broncovaleas è una vecchia formulazione spray di un classico broncodilatatore, il salbutamolo.

Il clenil (non solo la forma spray ma anche la soluzione per uso aerosolico) viene impiegato da alcuni centri per le proprietà antinfiammatorie del cortisone, potenzialmente utili per contenere la forte infiammazione polmonare. Il salbutamolo è impiegato sia con erogatore spray che con apparecchio aerosolico per dilatare i bronchi. E’ un classico broncodilatatore impiegato tipicamente nell’asma, nella quale viene quasi sempre associato al clenil nei trattamenti di lungo termine. Nella fibrosi cistica una componente bronco- costrittiva di tipo asmatico è frequentemente presente ed il broncodilatatore è entrato quasi abitualmente negli standard terapeutici correnti. Il salbutamolo poi è abitualmente somministrato in piccola dose spray prima della terapia inalante con antibiotici o soluzione salina ipertonica per contenere l’effetto irritante che possono avere queste sostanze sui bronchi.

Per entrare nei dettagli della domanda è opportuno ribadire che broncovaleas non è un sostituto del cortisone: esso ha un effetto bronco dilatante, il cortisonico non è broncodilatatore ma antinfiammatorio e non è un fluidificante del muco. Il cortisonico somministrato per via aerosolica può in effetti favorire l’attecchimento del fungo Candida albicans a livello delle mucose della bocca. Questo in genere si può evitare risciacquando abbondantemente la bocca dopo l’inalazione. Un trattamento prolungato con cortisonico aerosol potrebbe influenzare in qualche misura la crescita. Ma soprattutto va detto che rimangono a tuttoggi parecchi dubbi che i cortisonici per inalazione abbiano una vera efficacia terapeutica sul polmone FC (1).

1. Balfour-Lynn IM, Welch K. Inhaled corticosteroids for cystic fibrosis. Cochrane Database Syst Rev. 2012 Nov 14;11:CD001915. doi: 10.1002/14651858.CD001915.pub3.

G.M.


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