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15 Gennaio 2007

La misura dei potenziali nasali correla con numero e severità di mutazioni CFTR ma è spesso non risolutiva per la diagnosi FC nelle forme atipiche

15/01/2007 - G. M.

La misura dei potenziali transepiteliali della mucosa nasale consiste nel valutare la differenza di potenziale che si stabilisce tra un elettrodo posto sulla mucosa nasale ed uno posto sulla cute, attraverso un rilevatore di potenziale elettrico (voltmetro). Questa differenza di potenziale nasale (NPD), che è sempre a segno negativo, è fortemente dipendente dal movimento di ioni (cloro e sodio) che si ha a livello dell’epitelio nasale e quindi dal grado di funzionamento della proteina CFTR, che regola la massima parte dei movimenti di cloro e sodio. In condizioni normali NPD si aggira intorno a -20 millivolt (mV), nella FC classica oscilla prevalentemente tra -40 e -60 mV. Oltre alla misura basale di NPD, altre misure vengono condotte dopo aver perfuso la mucosa con alcune sostanze in grado di modificare la NPD di partenza in dipendenza dal grado di funzionalità di CFTR: dapprima si perfonde con amiloride per vedere di quanto viene corretto il riassorbimento di sodio (di molto nella FC classica, perché molto aumentato è in questa il riassorbimento di base); poi con una soluzione priva di cloro, che nel normale stimola la secrezione di cloro attraverso CFTR (nessuna o quasi correzione in FC classica); poi con isoproterenolo, una sostanza che attiva il canale del cloro CFTR (nessuna o quasi attivazione in FC classica).

In un recente studio canadese ed israeliano (1) si è voluto vedere quanto la NPD fosse correlata con il numero e la gravità di mutazioni CFTR. L’intento era anche quello di capire quanto la misura NPD sia in grado di concludere la diagnosi nelle forme cosiddette “atipiche”. Si sono esaminati 7 gruppi di soggetti: sani senza mutazioni CFTR, eterozigoti (1 mutazione CFTR), soggetti con assenza congenita dei vasi deferenti (CBAVD) senza mutazioni CFTR, soggetti CBAVD con una mutazione CFTR, soggetti CBAVD con due mutazioni, pazienti CF con sufficienza pancreatica e pazienti FC con insufficienza pancreatica (entrambi con due mutazioni). Tutti i casi erano stati esaminati con una analisi estensiva delle mutazioni CFTR.

I risultati hanno dimostrato che non vi sono sostanziali differenze di NPD né basale né dopo stimoli tra soggetti normali, eterozigoti (portatori sani) e CBAVD senza mutazioni CFTR, anche se queste due ultime categorie presentano una variazione di NPD dopo stimolo un po’ più alta che i controlli normali. Nelle altre categorie, sia i valori basali di NPD che le variazioni dopo stimolo sono scalarmente sempre più elevate, passando dai soggetti CBAVD con una sola mutazione a quelli con due mutazioni ai pazienti con sufficienza pancreatica e due mutazioni ai pazienti con insufficienza pancreatica e due mutazioni. I valori medi (sempre più alti) differenziano bene i diversi gruppi ma la distribuzione dei valori NPD nei singoli gruppi è molto dispersa e tende a sovrapporre in parte i diversi gruppi: non vi è sovrapposizione tra controlli normali e FC con sufficienza o insufficienza pancreatica, ma i soggetti CBAVD potevano presentare in parecchi casi valori sovrapposti da un lato ai controlli sani e dall’altro ai FC classici. I soggetti CBAVD avevano prevalentemente mutazioni di tipo mild (lieve), i FC con sufficienza pancreatica avevano almeno una mutazione mild.

Gli autori dello studio concludono che vi è correlazione tra numero e gravità di mutazioni CFTR da un lato e potenziali transepiteliali nasali dall’altra. Tuttavia nelle forme atipiche di FC, quale l’azoospermia da assenza congenita dei vasi deferenti, la misura dei potenziali nasali può non essere risolutiva per la diagnosi di FC. E bisogna dire che il problema di includere nella diagnosi di fibrosi cistica questa anomalia, così come altre situazioni oggi inquadrate nelle cosiddette forme atipiche di FC o malattie CFTR-correlate, rimane ancora aperto, non essendo spesso risolutiva né l’analisi genetica nè il test del sudore ma nemmeno queste altre indagini di elettrofisiologia come la misura NPD. Sottolineiamo assieme agli autori che “i risultati della tecnica NPD dovrebbero essere interpretati con cautela, perché questa tecnica non è stata ancora standardizzata né validata per l’impiego clinico”.

1. Wilschanski M, et al. Mutations in the Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator Gene and in vivo Transepithelial Potentials. Am J Respir Crit Care Med. 2006;174:787-794