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9 Marzo 2005

Possibilità di prevedere l’andamento della malattia per selezionare meglio i candidati al trapianto polmonare.

17/03/2005

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Salt Lake Cyty,Utah, USA, si sta da tempo occupando di un problema clinico cruciale: poter prevedere l’andamento della malattia FC, per lo meno per un certo arco di tempo. Uno degli scopi del loro lavoro è quello di capire meglio chi sono i soggetti con malattia FC avanzata che, scegliendo la strada del trapianto, hanno più probabilità di averne beneficio, misurato in termini di allungamento degli anni di vita, piuttosto che rischi ed evoluzione comunque peggiorativa della malattia. Sfruttando i dati del Registro della Cystic Fibrosis Foundation americana e la possibilità di trarne elaborazioni statistiche di una certa validità, data la mole delle informazioni in esso contenute, hanno creato un “modello predittivo” basato su alcuni indicatori (es: valori di funzionalità respiratoria, numero di esacerbazioni respiratorie, numero di trattamenti antibiotici per via endovenosa a domicilio e così via). Questo modello è stato “tarato” studiando l’andamento dal 1997 ad oggi di quasi 13.000 malati FC e suddividendoli in gruppi a seconda della probabilità di vita che il modello suggeriva.

E’ stato quindi studiato l’andamento di più di 800 soggetti sottoposti a trapianto polmonare nel periodo 1991-2001: anche in questi è stato applicato il modello predittivo con una valutazione prima e dopo trapianto e con la ricerca di possibili fattori influenti sul suo risultato. Confrontando i trapiantati con i non trapiantati appartenenti allo stesso gruppo di probabilità di vita, hanno visto che il trapianto rappresenterebbe un reale beneficio per i soggetti che hanno meno del 50% di probabilità di vivere a distanza di cinque anni, non hanno infezione da B. cepacia, non hanno artropatia FC (un particolare tipo di artrite, complicanza tardiva della malattia). Per i soggetti che, secondo il modello predittivo, hanno più del 50% di probabilità di essere in vita a distanza di cinque anni, hanno infezione respiratoria da B. cepacia e artropatia FC, il trapianto presenterebbe il rischio di un accorciamento anziché di un allungamento della vita. In questo studio tuttavia non si fa menzione della qualità della vita dopo trapianto rispetto a prima del trapianto, elemento che può avere una sua rilevanza nelle valutazioni di beneficio.

Liou TG, Adler FR, Huang D et al. “Use of lung transplantation survival models to refine patient

selection in cystic fibrosis ” Am J Respir Crit Care Med 2005; Feb 1(Epub). PMID 15695493