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2 Dicembre 2019

Ancora domande su Trikafta

Autore: Karin Laura Ylenia
Domanda

Prima domanda
Cari dottori, sono affetta da fibrosi cistica. Tra pochi giorni, con mio grande stupore per essere arrivata a tale età, compirò 31 anni. Ho letto dell’approvazione del nuovo farmaco, Trikafta. Sono eterozigote, df508 e N1303K. C’è grande confusione in merito a quali mutazioni potranno usufruire del nuovo farmaco. Ed ancora non ho chiaro se io potrò assumerlo ed avrà effetto sulle mie mutazioni. Potete aiutarmi a capire per favore? Grazie mille per tutto ciò che fate per noi.

Seconda domanda
Buonasera, Trikafta è indicato per la combinazione DF508/G542X? Grazie e cordiali saluti

Terza domanda
Quali sono gli effetti collaterali del nuovo farmaco Trikafta?

Risposta

Confermiamo quanto più volte segnalato in questa rubrica. Trikafta trova indicazione al trattamento di persone con fibrosi cistica che abbiano almeno una copia della mutazione F508del, indipendentemente da quale sia la seconda mutazione, nel caso di soggetti eterozigoti composti. Quindi i due genotipi indicati nelle prime due domande sono candidabili al trattamento con Trikafta.
Ricordiamo anche che al momento Trikafta non è ancora approvato dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), da cui dipende l’eventuale approvazione da parte dell’Agenzia Italiana Farmaci (AIFA). Inoltre ricordiamo che la già avvenuta approvazione da parte dell’Agenzia Statunitense (FDA) riguarda l’impiego di Trikafta per malati FC con almeno una copia della mutazione F508del che abbiano 12 o più anni.
Aggiungiamo una precisazione: quando, accanto a F508del, la seconda mutazione sia una mutazione di gating (classe III) o una mutazione di classe IV (difetto di permeabilità del canale CFTR) oppure una mutazione con funzione CFTR residua (di classe V) è teoricamente già possibile il trattamento con ivacaftor (Kalydeco), anche se per il momento in Italia le indicazioni del Kalydeco per mutazioni di classe IV e V non sono ancora autorizzate, a differenza delle mutazioni di classe III.

Per quanto riguarda i possibili effetti collaterali di Trikafta, al momento possiamo citare solo i cosiddetti “eventi avversi” segnalati nel trial clinico che ha studiato il farmaco nei pazienti con singola copia di F508del (1). Negli studi clinici si documentano tutti gli eventi patologici che occorrono nel corso dello studio senza stabilire quali di essi possono essere correlati al farmaco oggetto dello studio. Questi eventi (almeno uno) nel trial Trikafta si sono osservati nel 92,6% dei 202 soggetti in trattamento con Trikafta e nel 93% dei 201 trattati con placebo. Si trattava di eventi generalmente di grado lieve o moderato e per lo più erano manifestazioni o complicanze tipiche della malattia. Un aumento significativo delle transaminasi epatiche si è avuto nell’11% dei soggetti in Trikafta e nel 4% di quelli in placebo. Si sono avute eruzioni cutanee nell’11% in Trikafta e nel 6,5% in placebo. Pertanto si può dire che in quello studio di 24 settimane il farmaco è stato sostanzialmente ben tollerato e gli eventi avversi osservati difficilmente potevano essere attribuiti con certezza al farmaco. Tuttavia, eventuali veri effetti collaterali attribuibili al farmaco dovremmo eventualmente verificarli con studi osservazionali nella realtà quotidiana e sul lungo termine.

1) Middleton PG, et al. Elexacaftor-Tezacaftor-Ivacaftor for Cystic Fibrosis with a Single Phe508del Allele. N Engl J Med. October 31, 2019.

G. M.


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