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15 Aprile 2022

Ancora su dieta e nuovi modulatori

Autore: Federico
Domanda

Salve, mia figlia sono già circa 4 mesi che assume i farmaci Symkevi e Kalydeco e volevo chiedere, dato che si assumono con dei cibi grassi, quali sono? Un’altra domanda, quanto può passare tra assunzione cibo e tempo per prendere farmaco?
Se mangia ad esempio ore 20 e assume il farmaco ore 22 deve ancora mangiare o va bene ciò che ha mangiato prima? Nel senso, quanto rimane in circolo il cibo? Perché a volte succede che ha già cenato e si sente piena, però una mezz’ora prima mangia ancora qualcosa di grasso per il farmaco. Mi sapete dare un consiglio? Il farmaco lo assume alle 10 del mattino e alle 22 di sera.

Risposta

Il primo suggerimento riguarda la modalità di somministrazione dei due farmaci. Idealmente le due somministrazioni (mattino e sera) devono essere distanziate di 12 ore.
Nel caso di Symkevi e Kalydeco è noto che i loro livelli nel sangue sono maggiori se la somministrazione segue immediatamente l’assunzione di cibi grassi. Livelli maggiori dei farmaci nel sangue comportano una loro maggiore efficacia. Occorre poi fare i conti con l’organizzazione dei pasti e della giornata. Poiché l’assunzione dei due farmaci con cibi grassi è un aspetto rilevante, una soluzione pratica ma anche efficace è assumere Symkevi e Kalydeco alla fine della colazione e della cena, anche se l’intervallo non è esattamente di 12 ore ma 10 ore, come succede a chi ci scrive. Se poi si riesce ad anticipare la colazione anche di poco ci si avvicina a un intervallo ideale. Sicuramente durante la colazione e la cena sono assunti cibi grassi. Non è stata definita una dose ottimale di cibi grassi e perciò basta assicurarsi che i due pasti contengano questi cibi.

I dubbi sollevati nella domanda sono legittimi e importanti e questa risposta non può chiarirli tutti. Il secondo suggerimento è discutere di tutti questi aspetti con la dietista e il medico del Centro che hanno in cura la bambina con FC. La terapia quotidiana della malattia ha molti dettagli pratici e solo con il confronto con i sanitari si riesce a ottimizzarla, tenendo conto che abitudini e impegni cambiano anche rapidamente durante la crescita e nella vita.

Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca


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