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11 Ottobre 2005

Bambino con FC e genitori separati

Autore: Michele
Argomenti: Assistenza sociale
Domanda

Sono un genitore con un bambino affetto da fibrosi cistica. Mia moglie, da cui sono separato, mi sottrae il diritto di seguire le sue cure e non mi aggiorna sullo stato di salute. Cosa posso fare? Che normative in casi analoghi avete seguito? E’ possibile ricevere un vostro contributo?

Risposta

Precisiamo innanzitutto che la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica non si occupa direttamente di problemi assistenziali. Inoltre, non è nelle funzioni di questa sezione del sito fornire consulenza su casi particolari. Cerchiamo solo di ricavare dalle domande che vengono poste il problema di ordine generale che riteniamo possa interessare altri frequentatori del sito, anche se qualche difficoltà, come nel caso della presente domanda, è legata al fatto che le informazioni che ci vengono dalla domanda sono parziali e incomplete e non consentono pertanto una compiutezza di risposta sul problema posto. Ecco comunque alcune considerazioni proposte da una assistente sociale con esperienza in materia.

A meno che nelle disposizioni del giudice, in merito all’affidamento del minore, non vi siano limitazioni particolari a carico di uno dei genitori, questi mantiene ogni diritto ad essere regolarmente informato sulla situazione clinica del bambino e ovviamente a partecipare ai trattamenti sanitari. Se con la moglie da cui è separato il genitore non riesce proprio a trovare un accordo, a mio avviso potrebbe:

1) Chiarire le proprie difficoltà con il Centro che ha in carico il bambino (fornendo agli operatori copia della sentenza di affidamento e chiedendo ad esempio che gli vengano inviate in copia le lettere di dimissione con le prescrizioni di cura)

2) Chiedere un nuovo intervento del Giudice affinchè:

– Inviti la madre del bambino a rispettare i termini delle disposizioni già date (se non contengono limiti alla potestà paterna)

– Valuti se sia possibile rivedere i termini dell’affido del minore, qualora le limitazioni a carico del padre ci fossero davvero e fossero ritenute ingiuste dal padre stesso.

Assistente Sociale Patrizia Bortolameazzi


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