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21 Marzo 2016

Diabete in fibrosi cistica: non indicazioni curative o preventive all’impiego di antidiabetici orali tipo Metformina

Autore: Vittorio
Argomenti: Diabete
Domanda

Salve, ho scoperto da poco l’esistenza del farmaco Glucophage. Non ne so molto ma vorrei sapere la vostra opinione su questo farmaco, cioè se possa essere utile nel trattare valori di glicemia e di emoglobina glicata alterati o al limite, non ancora manifestanti diabete di tipo II. Chiedo anche se può essere utilizzato in via preventiva, in modo da evitare un possibile utilizzo di insulina in futuro, qualora l’utilizzo di questo farmaco fosse preferibile rispetto all’insulina (meno compromessi in termini di dipendenza: una volta iniziato si può smettere? Il pancreas regredisce allo stesso modo di come farebbe con l’insulina? Effetti collaterali?). Grazie e cordiali saluti.

Risposta

Glucophage è uno dei nomi commerciali del farmaco Metformina, molto utile nel trattamento del diabete di tipo 2, in particolare in quei soggetti obesi che producono insulina in quantità anche aumentate ma sono resistenti all’azione dell’insulina stessa. Ci sono diverse ragioni per cui questo farmaco non è raccomandato nel diabete in fibrosi cistica:
1. la causa più frequente di diabete in fibrosi cistica è molto diversa dal diabete di tipo 2. Il pancreas, che già non è in grado di produrre una quantità sufficiente di enzimi digestivi, spesso non riesce a produrre quantità sufficienti di insulina;
2. è raro che i pazienti con fibrosi cistica siano sovrappeso o obesi. Più spesso si riscontrano carenze nutrizionali perché l’insufficiente secrezione di enzimi digestivi si associa con il tempo a una insufficiente secrezione insulinica (necessaria alla crescita staturale, al mantenimento della massa muscolare e del tessuto adiposo).
Perciò la somministrazione di insulina è la terapia generalmente raccomandata dagli esperti a livello nazionale e internazionale. Oltretutto, alcuni ritengono che la somministrazione di insulina sarebbe utile anche per quei soggetti che hanno un deterioramento dello stato di nutrizione e modeste alterazioni glicemiche, pur non avendo ancora manifestato il diabete.

Certo, la terapia con insulina impone un aggravio ulteriore al paziente con fibrosi cistica. Bisogna dire che la terapia insulinica non crea dipendenza e si deve eseguire solo fino a quando essa è necessaria. Anche se il diabete in fibrosi cistica si sviluppa progressivamente con l’età, non è raro che in occasione di uno stato infiammatorio prolungato, di una terapia con farmaci cortisonici o nei primi anni dopo un trapianto d’organo ci sia necessità di una terapia insulinica che può essere successivamente sospesa.

Esiste tuttavia un ruolo per terapie meno impegnative? La dieta è importante e può permettere di ridurre la dose di insulina necessaria per controllare la glicemia dopo il pasto. Premesso che molto spesso è necessario consumare calorie in più rispetto alla norma per compensare l’effetto dell’infiammazione e del deficit di enzimi pancreatici (molto importante è l’aderenza alla prescrizione degli enzimi), è possibile ridurre i picchi glicemici dopo i pasti consumando alimenti che contengono zuccheri complessi che alzano poco la glicemia (alimenti a basso indice glicemico, come il pane e la pasta ad esempio).

I farmaci ipoglicemizzanti orali, come Metformina, hanno invece un ruolo molto più limitato, perché da una parte agiscono su meccanismi diversi da quelli presenti in fibrosi cistica e dall’altra si teme che i loro effetti collaterali siano controproducenti. Ad esempio, si sa che la Metformina può ridurre l’appetito e questo effetto, potenzialmente favorevole in un paziente diabetico obeso, potrebbe essere controproducente in un paziente con fibrosi cistica malnutrito. Alcune sperimentazioni sono state comunque condotte negli ultimi anni per valutare se gli ipoglicemizzanti orali potessero presentare qualche vantaggio in alternativa o in associazione all’insulina, ma in nessun caso il numero di pazienti trattato è stato finora sufficiente a trarre conclusioni generalizzabili da queste esperienze. Esistono tuttavia dei casi particolari in cui si possono fare considerazioni diverse da quelle applicabili alla generalità dei pazienti con fibrosi cistica. Se il diabete si associa a eccesso di peso, familiarità per diabete di tipo 2 e all’aumento dell’insulinemia, si può pensare di trovarsi di fronte a un diabete di tipo 2 e decidere quindi di intraprendere un trattamento diverso da quello raccomandato per il diabete in fibrosi cistica.

Non vi sono invece indicazioni per l’uso di antidiabetici orali, tipo Metformina, a scopo preventivo del diabete FC.

Prof. Alberto Battezzati, International Center for the Assessment of Nutritional Status (ICANS), DeFENS, Università di Milano


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