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24 Agosto 2020

Diastasi dei muscoli retti addominali in giovane con FC. Il necessario bilancio di salute per decidere se affrontare una addominoplastica in anestesia generale

Autore: Amelia
Argomenti: Varie
Domanda

Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni con fibrosi cistica. La domanda che sto per porvi riguarda indirettamente la fibrosi cistica, e potrà forse interessare anche qualcun altro che si trova nelle mie condizioni. Ho sempre avuto un addome globoso fin da bambina, pur non avendo un peso eccessivo. Durante l’adolescenza ho preso molto peso arrivando a essere quasi obesa, ragion per cui l’addome globoso veniva giustificato dal peso notevole. Crescendo sono dimagrita, ma questo addome è rimasto sempre e comunque. Mi son rivolta ai medici del mio centro di cura, che hanno ipotizzato in un primo momento fosse un problema di dosaggio di enzimi pancreatici, abbiamo allora aumentato la dose, ma nessun miglioramento. Gli anni son passati, e nella mia vita si sono alternati momenti di accettazione del mio corpo a momenti di non accettazione e sofferenza psicologica per questa pancia che mi fa sembrare letteralmente incinta. Mi son stati fatti esami per escludere allergie al lattosio e al glutine. Tutto negativo. Ho fatto ecografie ma niente di rilevante. Ho assunto fermenti lattici, ipotizzando fosse un problema legato alla flora batterica distrutta dagli antibiotici frequenti che prendo per la mia patologia, ma nulla! Tutto uguale. Mi hanno fatto assumere dei lassativi, per migliorare il transito intestinale: zero! Un anno fa ho deciso di intraprendere una dieta per perdere quei (relativamente) pochi kg in più che avevo, tutto finalizzato a togliere questa pancia esagerata. Conclusione: 3 mesi di fame, 10 kg persi, raggiungimento del peso ideale, tutto dimagrito, tranne la pancia. Nei 3 mesi successivi ho mandato all’aria tutto riprendendo tutti i kg che avevo perso. Arriviamo a quest’anno, precisamente pochi giorni fa, premetto che nell’ultimo anno non ho mai smesso di ricercare quella forma fisica tanto voluta e che ormai rappresenta una malattia per me, e un motivo di forte disagio e imbarazzo, ho deciso di recente di sottopormi alla liposuzione addominale. Ho prenotato una visita da un chirurgo estetico e sono andata. Dopo avermi visitata il chirurgo ha finalmente fatto luce ad anni di oscurità: diastasi addominale. E mi ha spiegato di cosa si tratta. Non ho avuto gravidanze, lo specifico perché so che è una situazione che si verifica solitamente in seguito a gravidanze, non è il mio caso. È una questione probabilmente di costituzione (potrebbe dipendere dalla fibrosi cistica?! Non è un problema di grasso ma di muscoli: pur facendo la liposuzione la globosità dell’addome non andrebbe via in quanto appunto la liposuzione andrebbe a togliere il grasso non a modificare i muscoli. Il medico mi ha spiegato che l’unica cosa che potrebbe risolvere la mia situazione è un’addominoplastica, ma che nelle mie condizioni di salute, avendo appunto la fibrosi cistica, pur stando bene (70% di fev1) dubita che un anestesista accetti di mettermi sotto anestesia, per un intervento comunque non indispensabile, dal momento che questo tipo di intervento richiede anestesia generale e che ho un equilibrio che è meglio non sconvolgere. In poche parole mi ha detto che non c’è niente da fare, mi ha consigliato di non fare esercizi tipo addominali o cose del genere in quanto potrebbero addirittura peggiorare la situazione. Il problema che ho non è solamente di natura estetica, ma diventa anche un vero problema specie dopo i pasti anche se leggeri, in quanto è accompagnato a eccessivo gonfiore e successiva difficoltà respiratoria data appunto dalla pesantezza dell’addome avvertita, che migliora solo sdraiandomi, perché appunto la pancia è portata a “rientrare”. La domanda è questa: esistono interventi di correzione dei muscoli dell’addome fattibili in anestesia locale e quindi da soggetti come me? Magari meno invasivi. Mi scuso per il testo troppo lungo, ma volevo far presente quest’esperienza di modo che possa essere utile anche ad altri eventualmente, visto che molte volte si vaga nel buio, cercando di migliorare un problema di cui in realtà non se ne conosce nemmeno la natura! Grazie di cuore anticipatamente. Cordiali saluti.

Risposta

Così come descritta, la diagnosi di “diastasi dei muscoli retti addominali” appare convincente. Si intende per “diastasi” la separazione patologica di questi muscoli, uno a destra e uno a sinistra che costituiscono la parte portante della parete addominale anteriore: si estendono dalla struttura costale inferiore fino alle ossa del bacino. Sono tra loro fermamente connessi da una fascia verticale di robusto tessuto connettivo, chiamata “linea alba”. La più comune causa di diastasi è la gravidanza: l’espandersi del volume dell’utero indebolisce la tenuta della linea alba connettivale, che si rilassa per fare spazio all’utero. Dopo qualche mese dal parto, in genere la parete addominale recupera la sua normalità ma talora la diastasi provvisoria si protrae o diventa permanente. Oltre la gravidanza vi possono essere altre più rare cause e tra queste ci può essere una forma congenita. Ci si chiede se la fibrosi cistica in assenza di gravidanza possa essere di per sé condizione favorente la diastasi addominale. Non abbiamo trovato casistica in letteratura. Tuttavia è ipotizzabile che una condizione di insufficienza pancreatica protratta, magari insufficientemente trattata, possa creare una condizione di espansione addominale che distende e indebolisce il connettivo che unisce i due muscoli retti, consentendo una loro diastasi, possibilmente sulla base di una predisposizione congenita indipendente da FC.

Ma la questione importante posta dalla domanda è se sia conveniente e ragionevole attuare una addominoplastica chirurgica, intervento che richiede anestesia generale, una procedura che obbliga a qualche prudenza in una persona con fibrosi cistica. Il chirurgo estetico sembra scoraggiare la cosa.
È evidente che la questione va affrontata seriamente con i medici del centro FC di riferimento, che conoscono bene la situazione clinica e probabilmente anche la personalità del malato che pone il problema. Bisogna chiedersi soprattutto se sia in causa solo una questione estetica (pure importante nel vissuto e nella qualità di vita della persona) o se quell’anomalia non comporti alterazioni funzionali aggiuntive alla malattia di base, dannose per la salute complessiva e per la qualità di vita. Evidentemente queste possibili alterazioni funzionali possono dipendere dall’entità della diastasi e dai possibili sintomi e segni a essa connessi e rilevabili. Insomma, occorre un bilancio complessivo, nel quale il centro di cura coinvolge anche il chirurgo competente in materia e l’anestesista che dovrebbe collaborare. Ricordiamo le alterazioni funzionali che in misura maggiore o minore possono venir segnalate nei portatori di importante diastasi addominale: dolori alla schiena a causa dell’instabilità della colonna o sensazione che questa sia debole e affaticata; dolori alle anche e al bacino; incontinenza; ernia; difficoltà digestive; difficoltà respiratorie; postura da iperlordosi; senso di pesantezza al pavimento pelvico.

G. M.


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