Sei in Home . Informati . Domande e Risposte . Infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa

21 Luglio 2009

Infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa

Autore: Anna
Domanda

Buongiorno, mia figlia, oggi 6 anni, ha iniziato dai 2 anni e mezzo ad essere colonizzata dal batterio Pseudomonas aeruginosa. Il batterio è stato per un po’ altalenante ma nell’ultima coltura si sono riscontrati gli anticorpi, decretandone la cronicità. La bimba fa regolarmente cicli di tobi, colimicina, ciproxin e assume azitromicina, attualmente il suo stato clinico e nutrizionale sono ottimali. Cosa mi devo aspettare in futuro dalla presenza cronica di questo batterio? E, se possibile prevederlo, dopo quanto tempo?

 

Risposta

Su questo tema dell’infezione precoce da Pseudomonas aeruginosa consigliamo di consultare anche la risposta alla domanda del 23.02.09: Essere infettati molto precocemente da Pseudomonas aeruginosa comporta una prognosi peggiore?.

La statistica in materia informa che l’istaurarsi nei polmoni di una infezione cronica da Pseudomonas (giustamente confermata anche dalla presenza nel sangue di elevati titoli di anticorpi anti-Pseudomonas) conferisce in generale una condizione di maggiore precarietà dell’apparato respiratorio: all’infezione infatti si accompagna lo stato di risposta infiammatoria polmonare, attivata in continuità dalle tossine di questo batterio. In realtà, la statistica esprime l’andamento delle cose in termini di “mediamente” ma anche in termini di “variabilità”. Mediamente è quello che ci si aspetta ma è anche vero che non tutti i pazienti con infezione cronica da Pseudomonas hanno lo stesso andamento (il concetto di variabilità appunto: al di qua e al di là della media ci sono infinite possibilità): vi sono molti pazienti che hanno un decorso complessivo non peggiore di coloro che non hanno infezione da Pseudomonas. Sappiamo che questo andamento può dipendere si dalla presenza stabile di quel batterio, ma dipende anche da quanto e come il polmone reagisce nella risposta infiammatoria: questo, in certa misura è legato anche alle varianti genetiche di alcuni, forse parecchi, “geni modificatori”, in particolare quelli che presiedono appunto all’infiammazione. Sappiamo anche che una tale evoluzione molto dipende dalla fedeltà alle cure e dalla loro appropriatezza, in particolare dalla tempestività con cui vengono identificate e trattate le esacerbazioni. Dipende molto da quanto si cura il buono stato di nutrizione e lo stile di vita nel suo insieme. Non ci è dato di prevedere quando lo stato di salute cambierà eventualmente, ma ci è dato di vedere come va oggi e quindi le cose che si possono fare oggi.

Sul come dominare l’infezione da Pseudomonas, intaccarne la vitalità e demolirne la barriera protettiva che lo mantiene nell’albero respiratorio FC, c’è una larga messe di studi, di cui questo sito fornisce spesso spunti informativi: ci sono anche studi molto promettenti supportati dalla Fondazione Ricerca FC. Pensiamo, con motivata convinzione, che una soluzione efficace per il trattamento di Pseudomonas si stia facendo strada per i prossimi anni.

 

G.M.


Se hai trovato utile questa risposta, sostieni la divulgazione scientifica

Dona ora