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16 Maggio 2023

La classificazione di disabilità per le persone con fibrosi cistica nella domanda per l’Assegno Unico

Autore: Sabrina
Argomenti: Normative
Domanda

Buongiorno, sono la mamma di un bambino con FC di 12 anni con insufficienza pancreatica dalla nascita. Nel compilare la richiesta per l’assegno unico per figli a carico erogato dall’INPS, mi son trovata a dover indicare la percentuale di invalidità. Andando a riesumare la definizione della commissione medica rilasciata 12 anni fa trovo “portatore di handicap in situazione di gravità”, ma non indica una percentuale. È corretto indicare 100%? Ringrazio anticipatamente.

Risposta

È necessario fare subito due precisazioni: non è il verbale di handicap a riportare la percentuale di invalidità, bensì quello di invalidità civile; inoltre, a essere presa in considerazione per l’Assegno Unico non è l’espressione della condizione di gravità data dall’art. 3 comma 3 del verbale di handicap ma, come vedremo più avanti, la condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza presente nel DPCM n.159 del 2013.
Prima del compimento del diciottesimo anno di vita del richiedente, nel verbale di invalidità civile la percentuale non è espressa se non su richiesta dall’interessato dopo i 16 anni compiuti al fine dell’iscrizione nelle liste di collocamento presso i Centri per l’Impiego, quando sopraggiunge “l’età lavorativa”. Infatti nei minori (come anche nei soggetti ultra sessantacinquenni) il riconoscimento dell’invalidità civi­le non si basa sulla riduzione della capacità lavorativa (in quanto queste persone generalmente non lavorano), ma sulla persistente difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età (per i minori è riconosciuta un’indennità economica denominata indennità di frequenza – L.289/90) oppure se abbisognano di una assistenza continua perché non sono in grado di compiere gli atti quotidiani del­la vita (è riconosciuta una indennità economica denominata indennità di accompagnamento – L.508/88- L.18/80).

Nella domanda dell’Assegno Unico, specificatamente per le famiglie in cui è presente un figlio con disabilità (famiglie per le quali sono previste delle condizioni di maggiorazione dell’assegno), l’importo è calcolato sulla base del grado di disabilità e per questo si fa riferimento alla classificazione della disabilità riportata nell’allegato 3 del DPCM159 del 2013. La definizione della condizione di disabilità (ai fini ISEE) è distinta in disabilità media, disabilità grave e di non autosufficienza (art.1, comma 1, lett. L; articolo 6, comma 3, lett. B; articolo 10, comma 7, lett. C).
Sulla base di questa classificazione possiamo quindi dire che:

  • il minore affetto da fibrosi cistica, riconosciuto invalido civile in quanto “minore invalido con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita (L.18/80) – indennità di accompagnamento” è così inquadrato ai fini della concessione dell’Assegno Unico come disabile non autosufficiente.

  • il minore affetto da fibrosi cistica che invece è ancora in possesso del riconoscimento di invalido civile in quanto “minore invalido con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della sua età (L.118/71 – L.289/90) – indennità di frequenza”, è inquadrato ai fini della concessione dell’Assegno Unico come disabilità media; è da verificare se nella valutazione della commissione (nel verbale di invalidità) ci sia anche la specifica “ricorrono le condizioni di cui alla L.449/1997, art.8 o della L.388/2000, art.30 (indennità di frequenza con benefici fiscali), in questo caso l’inquadramento ai fini della concessione dell’Assegno Unico ricade nella disabilità grave.

Dott.ssa Vanessa Cori, Assistente Sociale Lega Italiana Fibrosi Cistica


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