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30 Giugno 2022

La proteina CFTR influisce sullo sviluppo dei dotti deferenti e sulla spermatogenesi

Autore: Gregorio
Domanda

Buongiorno, il mio quesito è il seguente: il 98-98% di soggetti affetti da FC o portatori di due mutazioni patologiche del gene CFTR è infertile a causa di CBAVD e azoospermia ed è chiaro anche che alcune mutazioni come la 3849+10kb o altre, proprio per un loro particolare meccanismo in taluni casi consentano la fertilità… Ma com’è possibile che possa esserci, con assetti genetici che di regola sono “lontani” da soglie di gene funzionante tale da prevederlo? È possibile che quel 1-2% di casi fertili sia in realtà riconducibile a situazioni dove casualmente si è configurata un’assenza unilaterale dei deferenti (CUAVD) e che questo abbia consentito in qualche modo che gli spermatozo riescano a passare attraverso un unico deferente? A questo punto è vero che qualche soggetto FC o portatore di due mutazioni possa essere fertile ma credo che il loro spermiogramma non possa contenere quantità di spermatozoi oltre i livelli bassi di “normalità”. Che ne pensate? Grazie e buon lavoro.

Risposta

In realtà non esistono indagini epidemiologiche accurate sull’argomento e pertanto la percentuale del 98% di soggetti adulti con FC che presentano infertilità è una stima, che probabilmente rispecchia il vero, però con una certa approssimazione che potrebbe essere per difetto o per eccesso. Inoltre non ci sono molti studi sul genotipo degli adulti con FC che dichiarano di avere avuto figli. Sono ricerche difficili da fare, anche per ragioni di privacy. Ne abbiamo parlato in una precedente risposta, qui.
A ogni modo, nel genotipo di questi soggetti con FC che dichiarano di avere figli è per lo più presente, accanto a una mutazione severa, una mutazione con funzione residua, vale a dire che permette la sintesi di una certa quota di proteina CFTR funzionante (com’è il caso della mutazione 3849+10kb, di classe V, qui un approfondimento).
Sono soggetti in cui non di rado, proprio per effetto di questa mutazione, è conservato il funzionamento del pancreas, quindi è plausibile che sia conservato anche lo sviluppo dei dotti deferenti. Non ci sono studi a supporto dell’ipotesi che siano soggetti che manchino di uno solo dei deferenti (CUAVD): il dato di fatto è che nel loro liquido seminale si ritrovano gli spermatozoi e che questo renda possibile avere figli per vie naturali.

È corretta l’ipotesi che in questi soggetti con FC, seppure fertili, gli spermatozoi possano essere in qualche misura difettosi, perché in varie ricerche è emersa la necessità di una CFTR del tutto normale per una valida spermatogenesi. Sono studi che hanno il limite di essere stati realizzati in soggetti FC infertili (quindi con mutazioni entrambe severe) che ricorrono a tecniche di procreazione medicalmente assistita. Le indagini di laboratorio indicano che gli spermatozoi recuperati a livello testicolare attraverso tecniche di microchirurgia sono in genere in minor numero, dotati di minore motilità e associati a minor capacità di fertilizzazione dell’ovocita attraverso ICSI (Iniezione IntraCitoplasmatica degli Spermatozoi) rispetto ai soggetti senza FC e ai soggetti con sindrome CFTR-correlata (qui un approfondimento).

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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