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18 Ottobre 2005

La tosse è un “bene” o no?

Autore: Simone
Argomenti: Sintomi
Domanda

Vorrei porVi una domanda, che magari può sembrar banale, ma per me è un vero problema. Ho un figlio di 6 anni affetto da FC (si conosce solo una mutazione da parte della mamma, la N1303K). Pur avendo una situazione pressochè normale, circa le manifestazioni polmonari della malattia, ad ogni risveglio mattutino, mio figlio tossisce, per il “ristagno” di catarro notturno; poi via via durante la giornata si stabilizza. A parte i periodi invernali, con maggior frequenza di visite presso il Centro Regionale, a me sorge un dubbio: se sia normale tossire per questi bambini (e credo di si), ma ho paura che questo ristagno “notturno” quotidiano, possa indebolire il tessuto dei bronchi e polmoni.

Risposta

La tosse è un sintomo di qualche problema presente nelle vie aeree, dalla gola fino a diramazioni bronchiali più periferiche. Essa rappresenta originariamente un riflesso di difesa messo in atto dall’apparato respiratorio per rimuovere qualcosa che lo disturba. Può trattarsi di un corpo estraneo (la tosse che compare quando “va per traverso” del cibo) oppure di particelle irritative inalate (es. la povere o alcuni gas irritanti), oppure secrezioni catarrali in eccesso che tendono a ristagnare nelle vie aeree.

È un tipico riflesso mediato da vie nervose: sulle mucose delle vie aeree vi sono dei minuscoli organuli detti “recettori della tosse” collegati con nervi che trasmettono l’informazione ai centri nervosi che, a loro volta, provvedono ad emanare un ordine ai muscoli respiratori perché mettano in atto il meccanismo della tosse (inspirazione profonda, seguita da chiusura della glottide, la fessura delle corde vocali, contrazione dei muscoli espiratori, toracici ed addominali, e quindi da improvvisa apertura della glottide con espulsione di aria ad alta velocità.

Il riflesso può sortire effetto o meno e può ripetersi e manifestarsi anche per tempi lunghi quando persiste la causa che tende a scatenarlo. E’ il caso della tosse che si ha quando c’è una infezione (da virus o batteri) e quindi infiammazione delle vie aeree: l’infiammazione libera sostanze che vanno ad eccitare i recettori della tosse, come ad esempio nella laringo-tracheite, nella bronchite e nella broncopolmonite.

Nell’asma si ha tosse perché i bronchi, per reazione allergica o per altra ragione, sono infiammati e tenderebbero, attraverso il riflesso della tosse, ad eliminare la causa che li infiamma.

Naturalmente la tosse da sola non sempre è in grado di rimuoverne la causa. Nelle situazioni di “ristagno catarrale” nelle vie aeree la tosse è il più importante meccanismo di difesa, in quanto tende a mantenere l’albero respiratorio deterso da secrezioni e batteri. Essa è tanto importante che si tende ad incoraggiarla e a potenziarla, anche con speciali tecniche, in queste situazioni: essa è forse l’aspetto più importante e centrale di tutte le tecniche di fisioterapia respiratoria drenante messe in atto per le persone con fibrosi cistica ma anche per persone con altri problemi di secrezioni bronchiali in eccesso, a qualsiasi età.

Nella fibrosi cistica si educano i bambini fin da piccolissimi a non rimuovere la tosse ma a facilitarla (è un riflesso che può essere provocato o potenziato con la volontà).

Quindi il problema non è se la tosse sia un bene o un male: si può dire che se vi sono fatti irritativi, infiammatori o di ristagno di secrezioni nelle vie aeree essa è bene che vi sia e che sia incoraggiata e potenziata. Ci sono bambini con fibrosi cistica che non hanno tosse o che hanno periodi senza tosse: questo avviene quando non vi sono rilevanti problemi nelle vie aeree. Se questa è presente vuol dire che vi sono condizioni infiammatorie e catarrali cui bisogna porre attenzione. Se prima non c’era tosse e questa compare significa che qualcosa di nuovo sta disturbando le mucose respiratorie. Se questa c’è abitualmente perché c’è una situazione di infiammazione bronchiale cronica, anche se lieve, ed un bel giorno aumenta e compare nelle ore in cui abitualmente non c’è (come quelle notturne) questo può significare che si ha una esacerbazione infettiva, che richiede consultazione con il medico.

I bambini, ma anche gli adulti, possono avere un prevalente manifestarsi della tosse al mattino al risveglio. Questo avviene perché l’immobilità nel sonno della notte, accompagnata ad una diminuita vivacità del riflesso della tosse nel sonno, tende a far ristagnare di notte le secrezioni bronchiali: al risveglio si risveglia anche il riflesso tussigeno ed è questo il momento più efficace per detergere le vie aeree intorpidite dal sonno e per stimolare il bambino a facilitare la tosse con profonde inspirazioni e colpi energici a pieni polmoni, possibilmente cercando di espellere le secrezioni. Così, il possibile “ristagno notturno” di catarro viene deterso al risveglio in tempo utile per controllarne i possibili danni ai tessuti. Ma se un bambino ha un’infezione/infiammazione bronchiale protratta, altri momenti della giornata saranno utili per liberare con la tosse le vie aeree, ricordando che il movimento, lo sforzo, il gioco attivo, lo sport (con l’ausilio anche di una benefica tosse) sono preziosissime risorse per collaborare a tenere pervie le vie aeree.

G. M.


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