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27 Marzo 2019

Quando le infezioni respiratorie ricorrenti di un bambino richiedono un approfondimento diagnostico

Autore: Angela
Domanda

Salve, il mio bambino di 5 anni, dall’età di 3 si riempie regolarmente di catarro che fatica a espellere e molto spesso, tale condizione, nell’arco di due settimane evolve in bronchite. Procediamo sempre con lavaggi, mucolitici, per poi concludere regolamente con terapie antibiotiche, che nell’ultimo periodo fanno sempre meno effetto, imponendo più terapie successive con farmaci diversi.
All’età di 4 anni é stato sottoposto ad adenotonsillectomia senza nessun miglioramento della sintomatologia. Nell’ultimo anno e mezzo il bambino ha avuto tre polmoniti e la scorsa estate è risultato positivo alla Bordetella pertussis. Eseguito un primo test del sudore, questo è risultato borderline con valore di 53. Ripetuto il test altre due volte i valori sono risultati 33 e 24. Test anti alfa tripsina negativo, test allergologici negativi. Il bambino suda moltissimo, sempre; appena addormentato nella prima mezz’ora va cambiato completamente. Inoltre, è caratterizzato da un eccessivo raggrinzimento delle mani dopo solo 5 minuti di contatto con l’acqua. I due pneumologi che lo hanno visitato ripetutamente escludono la FC perché i test del sudore sono negativi. Il bambino di fatto è sempre ammalato, non può frequentare la scuola materna perché alla minima sudata parte il ciclo di accumulo di catarro, che nell’arco di due settimane ci costringe all’uso di antibiotici. Sono avvilita. È davvero così assurdo il mio pensare che dovremmo perseguire questa strada diagnostica?

Risposta

Il quadro descritto è quello di infezioni respiratorie ricorrenti di un certo impegno, che nei primi 5-6 anni sono un evento abbastanza frequente, come spesso descritto su questo sito, ma in genere destinato a risolversi in seguito. Tuttavia, è ragionevole pensare a qualche malattia che faciliti le infezioni ricorrenti, come in questo caso. E la fibrosi cistica è una di quelle malattie che giustamente vanno prese in considerazione, facendo come prima cosa il test del sudore. Effettivamente, gli ultimi due test del sudore del caso in questione hanno dato risultato normale, anche se il risultato borderline precedente merita attenzione. Va ricordato che il test del sudore è esame delicato, che comporta parecchia manualità e la sua affidabilità dipende dalla consuetudine che ha con il test il centro/laboratorio cui ci si riferisce. In casi come questo si arriva a suggerire di consultare un centro regionale specializzato per la fibrosi cistica. Si veda l’elenco dei centri italiani alla pagina: www.sifc.it/contenuti/i-centri-di-cura-di-fibrosi-cistica.

G. M.


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