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4 Maggio 2023

Le mutazioni più resistenti al trattamento farmacologico spesso sono oggetto di speciale ricerca

Autore: Anonimo
Domanda

Buongiorno, volevo informazioni sulla mutazione R347P in omozigosi. Chiedo se sono stati individuati farmaci utili o se la ricerca sta lavorando a migliorare lo stile vita, adatti alla questa mutazione. RingraziandoVi in anticipo per tutto quanto state facendo e farete per noi, cordiali saluti.

Risposta

Purtroppo non abbiano ancora novità per R347P, mutazione presente in 89 soggetti con FC su 5142 censiti nel Registro Italiano Fibrosi Cistica 2019-20. Non sappiamo tra questi quanti siano omozigoti o eterozigoti composti, cioè con una copia di R347P combinata con una seconda mutazione. In questo caso, se la seconda mutazione fosse F508del, ci sarebbe la possibilità di ricorrere al farmaco Kaftrio (ne abbiamo parlato qui). Quando invece ci sono due copie di R347P (come in questo caso) il farmaco non è considerato indicato. R347P inizialmente è stata ritenuta una mutazione con funzione residua (classe IV), tale cioè da permettere un certo funzionamento della proteina CFTR; studi successivi hanno caratterizzato meglio il difetto molecolare, che è apparso più importante di quanto si era pensato, per cui è stata definita mutazione con funzione minima (classe II).

Quello che possiamo dire è che a livello internazionale si stanno molto studiando (per esempio qui) quali siano i pezzi mal funzionati della proteina CFTR; come pure in Italia, nei laboratori dove è attiva la ricerca su cellule dette primarie, perché derivate da tessuti del paziente, si stanno facendo molte prove per studiare quale farmaco essere efficace. Finora non c’è stato ancora nessun grido di vittoria, ma i ricercatori, proprio sulle mutazioni “rompicapo”, comunicano fra loro, mettono insieme le conoscenze, chiedono collaborazioni ad altri laboratori per confrontare i risultati. Per queste mutazioni il comportamento ideale è compiere saggi su cellule primarie con tutti i composti in commercio, ma anche con quelli nuovi in fase di studio. Perché anche sulla ricerca di nuovi farmaci, in particolare nella categoria dei correttori, la ricerca non si è fermata e l’efficacia non ancora ottenuta con composti noti potrebbe realizzarsi con quelli di nuova sintesi e diverso meccanismo d’azione. Se ne parlerà al nostro Seminario di Primavera il 13 maggio 2023: qui si possono trovare maggiori informazioni per seguire la diretta via streaming.

I ricercatori continuano a tenere di mira queste mutazioni “difficili”, fino a che non trovano la soluzione. Sanno che da quel successo singolo possono aprirsi inaspettatamente vie nuove per la comprensione e il superamento di altri problemi che possono riguardare anche molti.
Per questo, anche se al momento dobbiamo dire che non è stato trovato il farmaco per trattare R347P, possiamo dire che non è assolutamente una mutazione dimenticata dalla ricerca, anzi è un’“indagata speciale”.

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista - Dott.ssa Nicoletta Pedemonte, Direzione scientifica FFC Ricerca


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