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7 Dicembre 2015

Le vaccinazioni sono convenienti per il singolo individuo ma anche per tutta la comunità

Autore: Elena
Argomenti: Vaccini
Domanda

Salve, sono mamma di due bimbi entrambi con fibrosi cistica e il prossimo anno la bimba più grande inizierà le scuole elementari. Stiamo valutando due opzioni, scuola pubblica con classe di trenta bambini o scuola privata Montessori con una sola classe con al massimo 15 bambini, orari flessibili e della quale entrambi i bimbi si sono innamorati. Sorge però un problema, in quanto nella scuola con pochi bimbi ce ne sono di non vaccinati, nemmeno con l’esavalente; della scuola pubblica non possiamo sapere lo stato vaccinale, quindi potrebbero esserci anche lì bimbi non vaccinati, anche se la cosa è poco probabile. Secondo voi, quali rischi possono correre i miei bimbi se li dovessi mandare alla scuola privata? Quale è meglio in termini di salute?

Risposta

Questa domanda solleva un problema importante di salute pubblica. Sappiamo che la pratica delle vaccinazioni di massa ha risolto da molti anni ormai il problema delle epidemie di parecchie malattie infettive gravi: citiamo solo a titolo di esempio il vaiolo, la poliomielite, la difterite, il morbillo. Alcune vaccinazioni sono state per molti anni obbligatorie. Negli ultimi anni c’è una tendenza crescente a non vaccinare i bambini, adducendo come giustificazione che i vaccini possono comportare delle complicanze. Qui c’è una grande disinformazione, perché in realtà è ben noto che le complicanze importanti da vaccino sono estremamente rare e del tutto eccezionali ed alcune di queste, ritenute causate da vaccino, non sono indiscutibilmente legate ad esso. Si sa per contro che, se si estende la quota di soggetti non vaccinati, si avrà in misura crescente il rischio del ritorno delle malattie che sono prevenibili con la vaccinazione. Il concetto di fondo è che la vaccinazione per prevenire le malattie prevenibili è certamente un intervento efficace per il soggetto che riceve il vaccino, ma è anche un intervento che protegge l’intera comunità dal rischio del diffondersi di alcune malattie importanti.

Per focalizzare sulla domanda le nostre considerazioni, si può dire innanzitutto che il bambino che fa precocemente e con regolarità tutte le vaccinazioni è sicuramente protetto per le malattie contro cui i vaccini intendono proteggere e pertanto non c’è per loro problema per la scelta della scuola, come la domanda sembra evidenziare. Nei bambini con fibrosi cistica poi è fortemente raccomandato il ricorso a tutte le vaccinazioni oggi disponibili e raccomandate per tutti gli altri bambini. La seconda considerazione, quasi ovvia, è che la scelta della scuola dovrebbe essere quella che la famiglia ritiene più conveniente per l’educazione dei propri figli.

G. M.


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