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14 Giugno 2019

Malattia di base, storia clinica, sintomi, obiettività clinica ed esami diagnostici guidano insieme le scelte terapeutiche

Autore: Teresa
Domanda

Buongiorno, vi scrivo per avere una delucidazione, in base alla vostra pluridecennale esperienza in merito a questo quesito: nel valutare il decorso della malattia, quanto pesa la clinica (intesa come espressione di sintomi patologici) rispetto agli esami diagnostici e alla diagnosi stessa di FC? Esempio: se un esame diagnostico mostra segni di interessamento polmonare o epatico (rx, tac, eco) ma non ci sono manifestazioni sintomatiche associate, vengono comunque adottate immediatamente strategie terapeutiche, o si “sta a vedere” come evolve la situazione? Spero di essere stata un minimo chiara nel porre questo quesito contorto e ringrazio sin da subito per la vostra sempre preziosa disponibilità. Un saluto.

Risposta

Le decisioni terapeutiche in qualunque situazione patologica, ma in particolare nel caso di una malattia cronica come la fibrosi cistica, vengono prese sulla base di un insieme di considerazioni derivanti dalla storia della persona malata, dai suoi sintomi attuali e dai dati ricavati dall’esame obiettivo del soggetto. A tutto questo si aggiungono le informazioni derivanti da alcuni esami, mirati sulla base delle informazioni precedenti e delle condizioni di rischio note per quella patologia. Quindi, i sintomi riferiti dalla persona malata o obiettivati dal medico sono importanti, ma non sono i soli che portano alle decisioni. Talora è possibile che i sintomi siano poco rilevanti o sottostimati, anche se alcuni esami come ad esempio la radiografia del torace, l’esame batteriologico dell’espettorato o esami di sangue, possono dare segnali importanti di allarme. Questo può suggerire di avviare una nuova strategia terapeutica o di modificare quella in corso, senza aspettare che emergano manifestazioni cliniche rilevanti.
Nella fibrosi cistica poi si decidono strategie terapeutiche che hanno lo scopo di prevenire complicanze, anche in assenza di manifestazioni importanti o di esami alterati. Un esempio è la fisioterapia respiratoria e l’impiego di aerosol mucolitici per favorire la detersione delle vie respiratorie, anche prima che queste diano segni di chiara ostruzione o di infezione/infiammazione.

G. M.


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