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27 Settembre 2012

Non basta il test genetico a definire la diagnosi e la forma clinica di fibrosi cistica: a proposito del genotipo D1152H/394delT

Autore: Marco
Domanda

Ho ritirato l’esito del mio esame genetico sul gene CFTR e il risultato è: “eterozigote per la mutazione D1152H e 394delTT”. Che cosa significa?

Risposta

Diamo una risposta che abbia interesse generale, non possiamo dare risposte “personali “, perché questa rubrica e questo sito hanno lo scopo di divulgare informazioni e conoscenze riguardanti la malattia FC, e non quello di fornire una consulenza personale. Questa, come detto altre volte, si può svolgere solo attraverso il colloquio diretto e richiede l’accesso a tutte le informazioni mediche necessarie a una valutazione “personalizzata”. Va richiesta allo specialista che ha rilasciato la risposta del test (genetista) o al medico esperto di fibrosi cistica. Tra le informazioni che sono necessarie per meglio inquadrare il significato della risposta genetica c’è il perché sia stato richiesto l’esame genetico per FC e quali siano le condizioni di salute di chi ha avuto il risultato dell’esame. Perciò diamo di seguito la descrizione solo dei concetti generali che la domanda ispira.

Se il test genetico per FC indica che il soggetto è eterozigote per due mutazioni del gene CFTR vuol dire che quel soggetto ha nel proprio corredo genetico due mutazioni CFTR, una diversa dall’altra, ma sempre due. Il termine “eterozigote” (cui andrebbe aggiunto in questo caso l’aggettivo “composto”) crea confusione e non aiuta a capire.

Eterozigote infatti è il termine tecnico usato per definire il soggetto che possiede nel proprio corredo genetico una sola mutazione del gene CFTR e che è quindi portatore sano.

Eterozigote composto è il termine tecnico per definire il soggetto che possiede nel proprio corredo genetico una combinazione di due mutazioni (diverse fra di loro) del gene CFTR. La presenza nel corredo genetico di due mutazioni del gene CFTR, sia diverse sia uguali fra loro, comporta la diagnosi di fibrosi cistica.

Si può vedere su questo sito per un approfondimento anche la risposta: http://www.fibrosicisticaricerca.it/domanda-e-risposta/Parlando-di-geni-cosa-si-intende-per-omozigote, 24/10/2009.

Entrando nelle notizie riguardanti specificatamente il tipo di mutazione, si può fornire qualche approfondimento sulla diagnosi di FC, che ha però un valore molto limitato, dal momento che, come abbiamo detto altre volte, la genetica e il risultato del test genetico sono un completamento della diagnosi clinica (che può essere fatta indipendentemente dal risultato del test genetico), non sono determinanti per confermarla. In altri termini conoscere le mutazioni genetiche è utile, ma non è sufficiente per fare diagnosi di malattia FC, definirne i sintomi e /o predire l’andamento nel tempo.

Premesso questo, diciamo che la mutazione 394delTT è una di quelle che alterano in maniera significativa la sintesi della proteina CFTR e quindi è causa di malattia, se in combinazione con un’altra mutazione che abbia le stesse caratteristiche (cioè alteri la sintesi di CFTR e causi malattia).

Nel caso della domanda l’altra mutazione è la D1152H: quello che sappiamo circa D1152H è che, nelle prove di funzionamento su modelli cellulari, permette la produzione di una proteina CFTR che funziona, seppure in maniera ridotta (il cloro passa con difficoltà: difetto di conduttanza della proteina). Per questo è definita “mutazione dalle conseguenze cliniche variabili” (1). E’ molto difficile dire quale forma di malattia FC sia provocata da una “vera” mutazione e una “mutazione dalle conseguenze variabili”. Solo la conoscenza del quadro clinico potrebbe dare questo tipo di informazione. Potrebbe essere una fibrosi cistica “atipica”; e, a conferma di questa ipotesi, ci sono alcune ricerche cliniche: hanno indicato che in un certo numero di soggetti (2) che avevano D1152H in combinazione con un’altra mutazione causante malattia (come nel caso di chi scrive), il test del sudore non aveva valori elevati, il pancreas prevalentemente, l’interessamento polmonare c’era ma non era marcato anche in età avanzata. Queste sono informazioni generali: per il singolo caso ribadiamo la necessità di consultare un genetista per avere una consulenza genetica e fare nello stesso tempo riferimento ad un centro specializzato per FC per la valutazione clinica, qualora non fosse già avvenuta.

1) http://www.cftr2.org/

2) Burgel PR, Fajac I et all “Non- classic cystic fibrosis associated with D1152H CFTR mutation” Clin Genet 2010; 77 (4):355-64

G. Borgo


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