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25 Marzo 2019

Come i nuovi modulatori di CFTR possono modificare la qualità della vita delle persone con FC

Autore: Alessio
Domanda

Ho letto nel sito cftr2.org che in alcuni paesi è già stata approvata la somministrazione di Orkambi per questa coppia di mutazioni: 3878delG e F508del (le mutazioni di mia figlia di 7 mesi). Volevo capire se c’è da essere ottimisti. E se sia possibile una spiegazione in parole povere di cosa questi farmaci andrebbero a modificare nella vita di tutti i giorni di un malato FC. Grazie come sempre.

Risposta

Possiamo dire che la coppia di mutazioni F508del e 3878delG fa parte di quelle includibili nel trial clinico di fase 3 in corso con la triplice associazione VW-445+ tezacaftor+ ivacaftor. 3878delG è una mutazione piuttosto rara a cui è stata attribuita la sintesi di una proteina CFTR con funzione minima e il trial è rivolto a soggetti con doppia copia di F508del oppure F508del e, appunto, mutazione con funzione minima. È vero, c’è da essere ottimisti perché i risultati preliminari di questo trial sono stati buoni. Per altre informazioni si può leggere quanto già pubblicato (1). Non ci risulta invece la possibilità di trattamento con Orkambi di questa coppia di mutazioni.

Nel corso dei trial clinici con i nuovi farmaci vengono misurati alcuni parametri: in genere, oltre alla funzionalità respiratoria e agli indicatori dello stato nutrizionale, viene registrato il numero di esacerbazioni infettive, la necessità di trattamenti antibiotici e la qualità della vita, valutata attraverso le risposte date dal malato stesso a un questionario che indaga la presenza in particolare di sintomi respiratori quotidiani. Viene anche valutato come varia eventualmente il test del sudore. Non siamo ancora a conoscenza di questi dati per quanto riguarda la fase 3 del trial con VX-445, ma ci si aspetta che siano buoni.

Possiamo prevedere che questi nuovi farmaci che correggono la proteina CFTR difettosa andranno a incidere in maniera sensibile sulle caratteristiche delle secrezioni bronchiali, rendendole più simili al normale (quanto vicino al normale oggi non si sa e probabilmente potrà variare da soggetto a soggetto). Questo comporterà una diminuzione dei sintomi respiratori tipici della malattia, come la tosse e la ricorrenza delle infezioni respiratorie. Diminuendo i sintomi diminuirà il bisogno di fisioterapia, aerosolterapia, cicli antibiotici.

Molto dipenderà anche dall’età in cui i nuovi farmaci saranno assunti: si può presumere che saranno tanto più efficaci nel diminuire i sintomi respiratori e migliorare la qualità della vita quanto più precocemente saranno assunti, idealmente fin dai primi mesi di vita, prima che si instaurino complicanze tipiche e poco reversibili della malattia. Non sappiamo ancora se l’assunzione precoce potrà in qualche modo incidere anche sui sintomi pancreatici e quindi sulla necessità di assunzione degli enzimi. Alcune ricerche suggeriscono questa ipotesi, ma è prematuro dire di più. Sarà la ricerca dei prossimi anni a dare queste risposte.

1) Efficacia sulla funzionalità respiratoria della tripla combinazione di VX-445, Tezacaftor e Ivacaftor. Risultati preliminari di due trial di fase 3 in corso, 07/03/2019

G. Borgo


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