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13 Gennaio 2013

Preparati fitoterapici e integratori alimentari a base di omega-acidi grassi: necessitano di enzimi pancreatici?

Autore: Elisa
Domanda

Buongiorno, sono una paziente FC che ha da poco aperto una erboristeria e avrei una curiosità da soddisfare, un dubbio che ho sempre avuto. Gli enzimi pancreatici (Creon e simili), in paziente con insufficienza pancreatica, vanno assunti anche per consentire la corretta assimilazione di complessi fitoterapici come Ginseng, Curcumina, Valeriana etc.. e di acidi grassi come EPA/DHA? Oppure sono superflui per la corretta digestione di queste sostanze? Grazie. Auguri di Felice Anno Nuovo a tutti.

Risposta

A rigore bisognerebbe ragionare valutando la composizione dei preparati di cui si parla nella domanda o di altri. Ma conviene soprattutto precisare il significato dell’assunzione di enzimi pancreatici per le persone con insufficienza pancreatica, come quelle con fibrosi cistica.

Gli enzimi pancreatici del commercio (tipo creon) sono estratti di pancreas suino ad alta concentrazione dei principali enzimi digestivi, deputati a scomporre nelle loro componenti essenziali gli alimenti, per renderli assorbibili a livello intestinale e quindi assimilabili dall’organismo. Questi enzimi appartengono soprattutto a tre principali categorie: le proteasi (tripsina, chimotripsina, elastasi ed altre), deputate alla digestione delle proteine (scompongono la lunga catena di aminoacidi della proteina in sequenze molto piccole di aminoacidi); l’amilasi pancreatica, deputata alla digestione dell’amido (riduce la grossa catena dell’amido, costituita da molecole di glucosio, a piccole sequenze di molecole glucidiche o a singole molecole di glucosio); la lipasi pancreatica, deputata alla digestione dei grassi. Va ricordato che i grassi sono la combinazione (esterificazione) dell’alcool glicerina con acidi grassi: la glicerina può legare fino a 3 molecole di acido grasso (trigliceridi) e questi acidi grassi possono essere di vario tipo e possono essere costituiti anche da acidi grassi essenziali o polinsaturi, come quelli noti come “omega 3 acidi grassi” (DHA o acido docosaesaenoico e EPA o acido eicosapentaenoico), impiegati con vari intenti terapeutici, ma soprattutto come attenuatori dell’infiammazione.

Le preparazioni cosiddette “fitoterapiche” non sono sempre ben definite nella loro composizione ed i loro principi attivi, qualora noti, non è detto che siano proteine o amidi o grassi, ma in linea di massima è ragionevole immaginare che i principi attivi di questi preparati assunti per bocca siano sostanze abbastanza semplici e facilmente assorbibili attraverso l’intestino e quindi non necessitanti di una trasformazione enzimatica, prima dell’assorbimento, che ne altererebbe le proprietà per cui vengono assunte.

Diverso è il discorso per gli integratori a base di acidi grassi polinsaturi (tipo DHA e EPA). In realtà non sempre è chiaro all’utente in che forma questi sono presentati: talora si tratta di preparati a base di olio di pesce, a volte sono capsule di cui non vengono definite le caratteristiche. Perché siano utili comunque questi acidi grassi debbono essere assorbiti dall’intestino come tali e se essi sono assunti, come è probabile, sotto forma di trigliceridi (esteri della glicerina, la forma abituale delle caspule) vien logico da dire che essi hanno bisogno di essere “digeriti” cioè scomposti in glicerina e acidi grassi per opera dell’enzima lipasi.

Per una persona con FC e insufficienza pancreatica, l’assunzione eventuale di questi integratori assieme ai pasti assicurano l’azione degli enzimi pancreatici che, correttamente, queste persone assumono comunque ad ogni pasto.

G.M.


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