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31 Gennaio 2020

Problemi genetici posti da una pancreatite ricorrente senza altri sintomi di FC e test del sudore negativo

Autore: Antonio
Domanda

Buongiorno, mi chiamo Antonio e sono un ragazzo di 23 anni. Vi scrivo per avere alcune delucidazioni in merito alla mia situazione. Fino all’età di 20 anni non ho mai avuto alcun tipo di problema. A maggio del 2017 primo episodio di pancreatite non riconducibile a calcoli o ad altre cause comuni, così decido di mettermi in contatto con l’Istituto del Pancreas di Verona presso il quale, effettuando indagini genetiche, risulto portatore in eterozigozi della mutazione G1069R del gene CFTR e il polimorfismo IVS8-(TG)mTn è risultato (TG)12/T5/T7. Da allora, dopo circa 11 mesi, altro episodio di pancreatite, poi altri due a distanza di 8 mesi e un altro a distanza di 4. Si decide allora di effettuare sfinterotomia a settembre 2019 presso l’ospedale borgo Roma di Verona. Da allora, altro episodio di pancreatite a novembre 2019 e un altro dopo un mese a inizio gennaio. Ho effettuato anche TAC al torace e ai seni paranasali con risultato negativo e test del sudore con risultato vicino alla zona borderline ma negativo (39). Inoltre, ho effettuato presso l’ospedale borgo Trento i test dei potenziali nasali e il bubble test ma purtroppo non dispongo ancora di referto. Ad oggi non ho potuto fare a meno di notare che gli episodi sono sempre più ravvicinati tra loro e questo chiaramente sta peggiorando drasticamente la qualità della vita, per cui vi chiedo cosa dovrò aspettarmi per il futuro. Inoltre, volevo chiedervi se il mio è un caso di fibrosi cistica o se non rientra in tale patologia, poiché utilizzando la funziona ricerca ho letto di tanti casi di FC atipica o di malattia CFTR correlata, ma non corrispondono alla mia situazione anche perché non sono riuscito a trovare molto riguardo alla mutazione G1069R, come ad esempio la classe a cui appartiene, ecc. Infine volevo sapere se esistono altre procedure, terapie o farmaci per cercare di eliminare o ridurre gli episodi di pancreatite.
Mi scuso per le molte domande poste e vi ringrazio per tutto ciò che fate.

Risposta

Per quanto riguarda la mutazione G1069R: nel database CFTR2.org (1) è definita mutazione dalla conseguenze cliniche variabili. Questo significa che alcuni soggetti che hanno questa mutazione, purchè sia associata a un’altra mutazione del gene CFTR causante malattia fibrosi cistica (presente sull’altro cromosoma 7), sono affetti da fibrosi cistica; mentre altri non lo sono. Per questa sua variabilità di effetti, di cui non si conosce la causa, viene suggerito che la diagnosi di malattia FC nei soggetti con G1069R e altra mutazione CFTR sia fatta in base alle caratteristiche cliniche (vale a dire in base alla presenza di sintomi tipici della malattia e test diagnostici compatibili), e non in base al genotipo.

Questo caso è ancora più complicato perché associata a G1069R non c’è una vera mutazione, ma il complesso T5-TG12 (presente sull’altro cromosoma 7? Non è molto chiaro).

Se il genotipo fosse G1069R/[T5-TG12], l’incertezza e la variabilità degli effetti sarebbe legata non solo a G1069R ma anche al T5-TG12 che sappiamo comportarsi spesso come una vera mutazione CFTR. Quindi se G1069R e T5-TG12 agissero entrambe in maniera patogena, le pancreatiti ricorrenti potrebbero inserirsi in un quadro di “fibrosi cistica atipica” o “malattia CFTR correlata” (CFTR Related Disease). Si sa che in queste forme il valore del cloro nel sudore può essere borderline o anche negativo, inoltre possono mancare (o essere solo molto sfumati) altri segni generali di malattia FC. Un esempio più frequente di malattia CFTR correlata è nei maschi l’atresia dei dotti deferenti (con azoospermia nel liquido seminale), dove è interessato solo l’apparato riproduttivo e non ci sono segni clinici generali di malattia FC.

Però resta difficile dire perché il genotipo G1069R/[T5-TG12] determini in questo caso effetti così importanti a livello pancreatico: alcuni studi hanno suggerito che, in presenza di una mutazione CFTR, potrebbero contribuire a determinare sintomi pancreatici altri geni localizzati su altri cromosomi. Tra questi i più conosciuti sono PRSS1 e SPINK1, che intervengono sulla sintesi degli enzimi prodotti dall’organo, con capacità di scatenare una pancreatite (2).

Il problema diagnostico ci sembra quindi molto complesso, come pure quello terapeutico. In questo ambito la buona notizia può essere che negli USA la FDA ha classificato G1069R come mutazione con funzione residua trattabile con il potenziatore Kalydeco (3). Non sappiamo se vi siano precedenti di uso del Kalydeco per trattare sintomi localizzati al solo pancreas come in questo caso. Però si stanno raccogliendo sempre maggiori evidenze sul fatto che Kalydeco abbia benefici effetti anche extra-polmonari, perciò questa informazione va valutata con l’aiuto dei medici curanti, cui si consiglia di fare riferimento.

1) cftr2.org
2) Lucidi V, Alghisi F, Dall’Oglio L et all “The etiology of acute recurrent pancreatitis in children: a challenge for paediatrics” Pancreas 2011; 40(4): 517-521
3) www.fibrosicisticaricerca.it/Stato-regolatorio-per-i-farmaci-modulatori-di-CFTR-attualmente-in-commercio.pdf

G. Borgo


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