Sei in Home . Informati . Domande e Risposte . A proposito di rare mutazioni splicing di classe 5, che potrebbero consentire una forma più mite di fibrosi cistica: il caso della 3120G>A

29 Ottobre 2018

A proposito di rare mutazioni splicing di classe 5, che potrebbero consentire una forma più mite di fibrosi cistica: il caso della 3120G>A

Autore: Beatrice
Argomenti: Mutazioni CFTR
Domanda

La mutazione 3120>A a che classe appartiene? Ci sono studi per cure relative a questa mutazione? Grazie.

Risposta

Non abbiamo trovato nessuna mutazione che corrispondesse alla sigla 3120>A; supponiamo che la sigla corretta fosse 3120G>A, che è effettivamente una mutazione rara, che comporta un difetto di splicing (cercare nel sito il significato di questo termine con il motore di ricerca e la parola splicing). Succede che una certa quota di CFTR normale viene prodotta in seguito a uno splicing normale, un’altra quota va incontro a uno splicing anomalo che dà origine a una proteina alterata. Per cui alla fine del processo si può dire che la mutazione incide sulla quantità di proteina normale che viene prodotta, che è sicuramente meno di quella del soggetto non FC, però non è completamente assente. Mutazioni con questo meccanismo sono per lo più attribuite alla classe V.

Nel database www.cftr2.org sono riportati circa un’ottantina di pazienti FC con una mutazione 3120G>A nel genotipo, hanno in media vent’anni, dati di funzionalità respiratoria molto variabili e nella metà dei casi circa sufficienza pancreatica. Questo suggerisce che 3120G>A sia mutazione che permette la sintesi di una certa quota di proteina funzionante. In una pubblicazione scientifica di qualche anno fa (1) abbiamo trovato l’ipotesi, basata sulla descrizione complessiva di 3 casi, che 3120G>A si associ a forme di malattia con modesto impegno respiratorio e talora sufficienza pancreatica. Ma tre casi sono troppo pochi per fare qualche previsione: la mutazione ci sembra poco conosciuta, quello che si conosce sembra suggerire che non sia una mutazione severa; di più non si può dire, in particolare sulla possibilità di trattamento con farmaci diretti alla mutazione stessa. Al recente congresso NordAmericano (Denver, 18-20 ottobre) sono state presentate proposte molto innovative per il trattamento delle mutazioni splicing attraverso oligonucleotidi antisenso (ASO), vale a dire molecole sintetiche di RNA a singola catena che bloccano il meccanismo di splicing alterato e potenziano quindi la quota di proteina prodotta attraverso splicing normale. Una strada molto promettente, anche se ai primi passi (2).

 

1) Heaney DL Flume P, Hamilton L, Lyon E, Wolff DJ. “Detection of an apparent homozygous 3120G>A cystic fibrosis mutation on a routine carrier screening.” J Mol Diagn. 2006 Feb;8(1):137-40.
2) Bathseva Kerem “Splice mutations: towards the clinic” S14.3 Pediatric Pulmonology 2018, vol 53, Suppl.2

G. Borgo


Se hai trovato utile questa risposta, sostieni la divulgazione scientifica

Dona ora