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14 Aprile 2020

Quando le varianti rare (e spesso benigne) del gene CFTR, conosciute con esteso sequenziamento del gene, creano incertezze nel predire la condizione genetica e di salute del nascituro

Autore: Sara
Domanda

Cinque anni fa, in occasione della mia prima gravidanza, sono risultata essere portatrice sana della mutazione F508del al test di primo livello (prescrittomi dalla mia ginecologa assieme ad altri approfondimenti alle prime settimane di gravidanza). Il mio compagno è risultato negativo al test di primo livello e pertanto ha effettuato un allargamento della ricerca delle mutazioni. Il referto riporta che la metodica utilizzata ha un’efficienza diagnostica del 98,7% nell’identificare le mutazioni presenti nella popolazione caucasica e che la specificità analitica è >99%. È stata analizzata l’intera sequenza dei 27 esoni del gene CFTR e delle regioni introniche fiancheggianti. Il sequenziamento completo del gene CFTR ha permesso di individuare la presenza in eterozigosi delle varianti c.869+88T>A e c.2988+19C>T. Il referto riporta poi che il significato clinico delle varianti identificate non è noto, per cui non sono classificate come tipologia di mutazione. Questo risale appunto a 5 anni fa. All’epoca abbiamo consultato un genetista che però non è riuscito a fugare tutti i nostri dubbi, o forse non poteva. Ho effettuato la villocentesi e con l’occasione è stata ricercata nei villi coriali l’eventuale presenza della mia mutazione. Abbiamo quindi potuto sapere che mio figlio aveva ereditato la mia mutazione, ma nulla hanno saputo dirci circa le due varianti del padre. Fortunatamente mio figlio è nato sano e anche lui solo portatore sano della mia mutazione. Ora, in previsione di una seconda gravidanza, vorrei sapere se ci sono informazioni scientifiche aggiornate sulle varianti riscontrate nel mio compagno e sull’eventuale loro interazione con la F508del. Ringrazio molto per il tempo che vorrete dedicare a questa mia domanda.

 

Risposta

La variante c.869+88t>A è registrata nel database genet.sickkids.on.ca, ma con modo anormale: mancano i dati che in genere accompagnano le altre varianti o mutazioni del gene CFTR elencate dal database, e cioè il meccanismo molecolare alla base della variazione. Vene indicato Il nome del ricercatore che la segnala, la descrizione delle caratteristiche cliniche riscontrate nel soggetto in cui è stata identificata. Viene detto inoltre che non è stata soggetta alla revisione critica dagli esperti del database. Nel complesso questo sta a indicare che di questa variante al momento si sa solo che esiste, che deve essere rara e che non si sa se associata a sintomi FC oppure no. Dell’altra variante c.2988+19C>T non abbiamo trovato nessuna informazione, né nei database né nella letteratura scientifica. Quindi tuttora mancano informazioni dalla letteratura scientifica su queste due varianti.

Rispetto alla precedente gravidanza ci sono però due informazioni aggiuntive. La prima è che il papà è portatore di queste due varianti “in eterozigosi”: vuol dire che ha nel gene CFTR di uno dei suoi due cromosomi 7 una variante, e nel gene CFTR dell’altro cromosoma 7 l’altra variante. Il bambino ha ereditato uno dei due cromosomi 7 del padre e quindi una delle due varianti; e l’altro cromosoma 7 dalla madre, con la mutazione F508del presente nel gene CFTR di quel cromosoma. Il genotipo del bambino è composto quindi dalla F508del materna associata (si dice in “in eterozigosi”) a una delle due varianti del padre (c.869+88t>A oppure c.2988+19C>T). Poiché viene riferito che il bambino è sano e portatore di F508del, questo dimostra che la variante che ha ereditato dal padre è benigna e non è causa di fibrosi cistica. Se il bambino fosse sottoposto a indagine genetica con tecnica simile a quella del padre (sequenziamento dell’intero gene CFTR) sarebbe possibile sapere quale è questa variante e attribuirne il carattere benigno.

La seconda osservazione è che rimarrebbe però sempre il dubbio circa la natura dell’altra. Se in una nuova gravidanza fosse eseguita villocentesi e indagine genetica con la tecnica del sequenziamento, si potrebbe conoscere, oltre alla presenza o assenza di F508del, la presenza o assenza della variante paterna: potrebbe essere quella già conosciuta come benigna nel primo figlio, oppure quella di cui non si sa niente.

Con questo vogliamo dire che le indagini genetiche molto approfondite come il sequenziamento hanno talvolta lo svantaggio di segnalare varianti del gene CFTR di cui si sa poco o niente. L’argomento è molto complesso e si consiglia vivamente di tornare dal genetista.

G. Borgo


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