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10 Novembre 2005

Sindrome malformativa (delezione braccio corto cromosoma 18) e fibrosi cistica

Autore: Angelo
Domanda

Laureata di 24 anni, affetta da “delezione del braccio cortodel cromosoma 18”, ovvero “sindrome 18p-” associata a fibrosi cistica (genotipo DF508/3849+10KbC>T). Le due forme morbose possono interferire tra loro potenziandosi a vicenda e quindi peggiorando la prognosi, specialmente per la fibrosi cistica?

Risposta

Per rispondere in maniera esaustiva a questa domanda bisognerebbe avere maggiori dettagli sugli aspetti citogenetici del problema (cioè sull’entità di mancanza del pezzo di cromosoma interessato): la forma classica dell’intera delezione del braccio corto del cromosoma 18 comporta, infatti, malformazioni congenite e/o ritardo mentale(1, 2) e possiamo evidentemente dedurre che non è questa la condizione in causa nella persona di cui si riferisce nella domanda. Riguardo a questa sindrome non possiamo che raccomandare, se non ci fosse già stata, una consulenza specifica con un genetista esperto di citogenetica.

Per quanto riguarda la possibilità che i due difetti genetici, quello consistente nella mancanza di una parte di un cromosoma (il 18) e quello riguardante la presenza di una mutazione del gene CFTR su entrambi i cromosomi 7, possano interferire tra di loro e in qualche modo sommare i loro effetti patogeni, rispondiamo che non ci sono ragioni oggi conosciute per avere questo timore.

Sono due eventi genetici che si sono verificati in maniera assolutamente indipendente (in particolare le mutazioni sono state ereditate come tali da entrambi i genitori) e dovrebbero comportare effetti indipendenti.

E’ vero che per quanto riguarda l’evoluzione e la gravità della FC si ritiene siano influenti, oltre alle mutazioni del gene CFTR, altri geni, detti geni modificatori. Questi geni oggi non sono stati ancora identificati e quindi non sappiamo su quali cromosomi possano avere sede. Bisognerebbe sapere se qualcuno di questi geni è collocato sul cromosoma 18 e, se mai ci fosse, bisognerebbe scoprire come interagisce con il gene della fibrosi cistica. Siamo quindi in un campo di pure speculazioni teoriche. Per rimanere nel pratico, si può dire che un’eventuale influenza peggiorativa sulla fibrosi cistica da parte della sindrome da delezione del cromosoma 18 va temuta se le manifestazioni di questa seconda interferiscono con il quadro polmonare o con altri aspetti critici della malattia fibrosi cistica. Questa valutazione quindi si può fare in base al “fenotipo” (= manifestazioni) determinato dai due problemi presenti nella stessa persona, perchè in base al genotipo (= corredo genetico) non vi sono conoscenze sufficienti.

1) Schinzel A “Unbalanced Chromosomes in Men” Edizioni De Gryter 2001

2) Garner R and Sutherland G “Chromosomes Abnormalities and Genetic Counseling” Oxford University Press 1966, 2a Edizione

Dr Graziella Borgo


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