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28 Giugno 2007

Tampone di gola o aspirato ipofaringeo per identificare i batteri patogeni del tratto respiratorio in FC?

Autore: Babel
Domanda

Nel corso del primo day hospital, al mio bimbo con FC di pochi mesi è stato effettuato un tampone faringeo, presumo per la rilevazione dei batteri tipici in FC. Ho però appreso, successivamente, che questo è un metodo poco preciso e con alta probabilità di falsi negativi.

Mi chiedo allora perchè, in un bimbo sintomatico e con test del sudore dubbio, non sia stato effettuato un aspirato ipofaringeo. Potrebbe la Pseudomonas aeruginosa essere sfuggita al tampone, essere attualmente presente e silente ( il bambino non ha in questo momento segni di infezione), ma di fatto ed in prospettiva dannosa, poichè non aggredita mediante opportuna terapia antibiotica?

In altri termini: quanto impiega Pseudomonas, anche in assenza di segni clinici evidenti, a colonizzare più o meno stabilmente i polmoni?

Risposta

Il primo problema posto è quello della affidabilità e correttezza del tampone di gola per isolare i batteri patogeni che colonizzano le vie respiratorie di un bambino con FC che non espettora. Il problema è stato affrontato più volte su questo sito ed in particolare nel commento di una ricerca in merito: vedere in “Progressi di Ricerca” in data 17.04.07 La coltura batterica nei malati FC che non espettorano: meglio il tampone di gola o la suzione nasofaringea?. In realtà il problema esiste: è possibile che tamponando la gola noi raccogliamo una flora batterica, in genere innocente, che abita la cavità orale ma che non corrisponde a quella che eventualmente colonizza il tratto respiratorio basso. Per una informazione corretta bisognerebbe prelevare materiale dalle basse vie aeree tramite broncoscopia, ma questa è una manovra invasiva non proponibile per i controlli routinari. Nella nostra convinzione ed esperienza, una via di mezzo soddisfacente può essere quella di prelevare materiale con un sondino in aspirazione che viene inoltrato sotto il faringe (ipofaringe), avendo cura di praticare prima un buon drenaggio posturale e stimolando la tosse: in questo modo si raccoglie più materiale secretivo e con maggiore probabilità di provenienza dalle basse vie aeree. Tuttavia, bisogna anche dire che la sicurezza di una presenza o non presenza di germi patogeni, incluso Pseudomonas aeruginosa, deriva non solo dall’accuratezza del prelievo ma anche dalla ripetizione periodica dell’esame. Se c’è un patogeno, prima o poi si identifica e comunque, nella maggior parte degli esami batteriologici la coltura risulta in genere affidabile. E’ anche vero che l’albero respiratorio può essere colonizzato da un patogeno, anche per lungo tempo, senza dare segni e sintomi evidenti di infezione.

Il secondo problema posto è quello del tempo che impiega Pseudomonas aeruginosa per colonizzare stabilmente le vie respiratorie. Vi è una grande variabilità da caso a caso. Vi sono soggetti con FC che arrivano all’età adulta senza colonizzazione da Pseudomonas. Vi sono bambini che già a 3-4 anni presentano una colonizzazione cronica da Pseudomonas, con presenza più o meno evidente di sintomi di infezione. Approssimativamente il 40-50% dei soggetti con CF è colonizzato da Pseudomonas aeruginosa entro i 10-12 anni di vita, avendo questo batterio, diffusissimo nell’ambiente, una particolare suscettibilità ad installarsi sulle mucose delle vie respiratorie FC.

G. M.


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