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10 Novembre 2021

Ulteriori considerazioni sui disturbi gastrointestinali nei bambini, senza diagnosi di fibrosi cistica

Autore: Suada
Domanda

Salve sono la mamma di una bambina di 4 anni, nata a termine. Ha sempre goduto di buona salute. Si è sempre tenuta sul 10 percentile di peso e di altezza 75-90 percentile.
Adesso pesa 14,5 kg per 104 cm di altezza. Quando aveva 5 mesi ha iniziato ad avere scariche di muco e sangue nelle feci. Questo durò circa 4-5 mesi. La gastroenterologa che ci seguì ci disse che si trattava di proctite allergica da latte vaccino. Fui messa a dieta io, dato che allattavo. I rast sono sempre stati negativi e anche le prove allergiche sulla pelle. Gli esami andavano bene. Elastasi era a 300 invece la calprotectina era 500, valore rientrato nella norma dopo 5 mesi (calprotectina 25).
In tutto questo tempo sono state rare le volte che ho notato muco nelle feci. La bimba non ha mai lamentato niente. Da quando ha iniziato lo svezzamento ha sempre avuto queste feci un po’ caprine e di grosse dimensioni. Nell’ultimo mese prima di fare la cacca emetteva discrete scariche di muco e poi evacuava queste feci avvolte dal muco e anche un po’ lucide. La pediatra ci ha fatto fare le analisi del sangue ed è risultato tutto nella norma; pure l’esame per la celiachia e gli esami delle feci erano negativi. Sangue occulto negativo, calprotectina 500.
Due settimane fa la bimba viene ricoverata per forti crampi addominali e vomito. Gli esami del sangue effettuati andavano tutto sommato bene, la calprotectina era a 80, lipasi 36, eco addome tutto ok, rast negativi. Ci dicono che è stato una forma virale e ci dimettono. Nel frattempo la pediatra ci dà da prenotare il test del sudore per escludere la fibrosi cistica. Qua mi casca il mondo. Test prenotato ma ancora da fare. Non abbiamo avuto casi in famiglia né io né mio marito. Ho altri due figli e anche loro hanno la stessa crescita: magri e alti. Ha ragione la pediatra ad avere il sospetto della fibrosi cistica? Attendo con ansia un vostro parere. Ringrazio in anticipo.

Risposta

Prendiamo spunto dal caso posto nella domanda per fare alcune considerazioni generali sui disturbi gastrointestinali nei bambini e le indicazioni per il test del sudore.
Se la richiesta avanzata dalla pediatra di sottoporre la bambina al test del sudore è stata indotta dalla magrezza, l’altezza (“magra e alta come gli altri figli”) è un fattore rassicurante. La fibrosi cistica che induce scarsa crescita per insufficienza digestiva influenza nel tempo anche la statura, ma questo non è il caso della bambina descritta nella domanda.
Se la richiesta del test è stata indotta dalle caratteristiche delle feci e dal valore alternante della calprotectina fecale, queste caratteristiche sono tutte giustificate dalla stipsi non trattata. Nella stipsi, infatti, si forma una grossa massa fecale nell’ultima parte del colon-retto e spesso questa massa viene oltrepassata da materiale proveniente dall’alto, come il muco – che è un fattore di difesa del colon e in assenza di sangue visibile non è mai patologico –, e da feci liquide la cui componente acquosa non è stata ancora riassorbita.
È frequente, infatti, che bambini con stipsi non valorizzata (come capita il più spesso) vengano portati in ambulatorio di gastroenterologia pediatrica per “diarrea”, che è un falso sintomo per quanto detto prima, o perché le feci liquide sono riscontrate nelle mutandine dei bambini senza che questi le avvertano. Questo segno indica sempre stipsi non riconosciuta e non ancora trattata. La calprotectina fecale è espressione della lieve infiammazione che la massa fecale grossa e dura o evacuata a palline determina. Nel caso della bambina il secondo valore nettamente ridotto, se mai ci fosse stato bisogno, lo conferma. La stipsi, quindi, deve essere trattata non “al bisogno” ma in maniera regolare, eliminando dapprima la massa fecale con un blando lassativo.
A questo proposito, non ci stancheremo mai di ribadire l’importanza di rivolgersi al proprio medico di fiducia per valutare azioni e terapie più indicate per i singoli casi.
In conclusione, la storia descritta della bambina non rappresenta indicazione a test del sudore.

Prof. Giuseppe Magazzù, Gastroenterologo pediatra


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