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20 Dicembre 2019

Un commento a risultati confondenti di un test genetico per il portatore sano

Autore: Alice
Domanda

Salve, il mio compagno ha eseguito il test per sapere se sia portatore sano. I risultati hanno individuato la presenza di tre varianti nel DNA. Due sono incluse in un allele complesso noto [p.Gly576Ala, p.Arg668Cys] e la terza è la p.Ser519Gly. Detto questo, ci hanno riferito che ci può essere la possibilità di problematiche di oligospermia del maschio. Vorrei sapere un ulteriore parere: vi è una possibilità alta di oligospermia? Possiamo evitare di fare ulteriori esami come lo spermiogramma? Grazie in anticipo.

Risposta

Supponiamo che il test genetico per il portatore sano sia stato in questo caso eseguito con un’indagine molto approfondita, che ha diagnosticato la presenza di varianti del gene molto particolari. Supponiamo che non sia stato quindi un test di primo livello, come invece è indicato eseguire se si vuole conoscere se si è portatori di mutazioni patogene (= capaci di dare effetti patogeni).

È possibile che la nostra ipotesi sia sbagliata, però ci permettiamo di avanzarla per ribadire il concetto che se il test per il portatore viene fatto da una coppia della popolazione generale allo scopo di sapere se ha rischio di avere figli con FC, è indicato che sia un test che indaga un ampio pannello di mutazioni conosciute come patogene del gene CFTR (test di primo livello). Mentre non sono necessari in prima battuta test più approfonditi (e costosi) di secondo e terzo livello perché spesso creano più problemi che certezze.

Venendo ai risultati che il test ha fornito in questo caso, dobbiamo interpretare la risposta in questo modo: è stata identificata la presenza combinata in una sola copia del gene CFTR di due varianti p.Gly576Ala e p.Arg668Cys, che hanno come sigla più corrente rispettivamente G576A e R668C. La compresenza di due varianti nel DNA dello stesso gene dà origine a un allele complesso. Le informazioni che abbiamo trovato a proposito di ciascuna di queste due varianti (1) orientano a definirle varianti innocenti, nella maggioranza dei casi prive di effetti patogeni (2), anche quando fosse presente, nell’altra copia del gene CFTR presente sull’altro cromosoma 7, una vera mutazione CFTR. Non abbiamo però trovato informazioni circa eventuali effetti patogeni dell’allele complesso [G576A-R668C], non sappiamo se il laboratorio che ha eseguito il test ne sia in possesso. Ipotizzando che la terza mutazione che il test ha identificato sia appunto sull’altro gene CFTR dell’altra copia del cromosoma 7 (si dice in trans), dobbiamo dire che di questa terza mutazione p.Ser519Gly, che ha come sigla corrente S519G, abbiamo trovato segnalazione solo in un database dove riferiscono di averla trovata in un soggetto sano (3).

Nel complesso ci sembra di poter dire che il sospetto avanzato da chi ha commentato i risultati del test genetico sia abbastanza debole; e ci sembra strano che sia molto circoscritto a una caratteristica del liquido seminale. Ci viene il dubbio che il test genetico sia stato fatto per cercare le cause di un’infertilità di coppia: se fosse così, diciamo che eseguire un esame del liquido seminale con la conta degli spermatozoi è basilare, e incoraggiamo certamente a farlo. Come incoraggiamo a farlo anche se la coppia non avesse un problema di infertilità, perché non c’è niente di peggio che avere a che fare con esami genetici complicati che pretendono di dare risposte a tutto, quando è molto più ragionevole fare esami più semplici, accessibili, meno costosi, che danno risultati certi.

1) CFTR2.org
2) Salinas DB, Sosnay PR, Azen C et al “Benign outcome among positive cystic fibrosis newborn screen children with non-CF-causing variants” . J Cyst Fibros. 2015 Nov;14(6):714-9
3 ) www.genet.sickkids.on.ca

G. Borgo


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