Sei in Home . Informati . Domande e Risposte . Una neonata con complicanze al parto e genitori con bassa probabilità di essere portatori FC viene chiamata per un test del sudore a seguito di screening neonatale FC positivo

13 Giugno 2019

Una neonata con complicanze al parto e genitori con bassa probabilità di essere portatori FC viene chiamata per un test del sudore a seguito di screening neonatale FC positivo

Autore: Alice
Domanda

Buongiorno, sono la mamma di una neonata di un mese. La bambina è stata sottoposta a screening neonatale ed è stato richiesto il test del sudore in quanto il valore risulta alterato. Prima dell’arrivo della bambina, io e mio marito ci siamo sottoposti a test genetico per la ricerca di eventuali mutazioni per FC ed entrambi non siamo risultati portatori sani per 85% delle mutazioni più comuni, mentre il test non copre il 15% di mutazioni più rare. È possibile che condizioni quali ipossia, ipotermia e trasfusioni di plasma a cui è stata sottoposta mia figlia in quanto nata asfittica possano determinare un falso positivo? Perché si manifesti la malattia è necessario che venga ereditato da entrambi i genitori il gene malato, qual è la probabilità che io e mio marito siamo portatori di una mutazione rara? Un test del sudore positivo indica necessariamente essere affetti da FC oppure può rivelare anche un portatore sano? Scusate le tante domande ma mia figlia è ricoverata da un mese in terapia intensiva e quando ho saputo per caso di questo test sono piombata nuovamente nell’ansia. Vi ringrazio in anticipo e, in attesa di una vostra risposta, auguro buona giornata.

Risposta

Sarebbe stato importante conoscere il livello di tripsina riscontrato allo screening neonatale. I falsi positivi di questo test sono assai frequenti, ma lo sono di più quando i livelli alterati di tripsina non sono elevati. Certamente le complicanze legate al parto possono indurre alterazioni nel test della tripsina e costituire una condizione, anche se non obbligata, di falsa positività del test. E’ la ragione per cui, al fine di limitare le false positività, si passa alla verifica del test tripsina in età lontana dal periodo neonatale: in genere a 20-25 giorni. La normalizzazione del test a quest’età chiude in senso negativo l’iter di screening. Per guadagnare tempo, nella maggior parte dei centri di screening, in caso di positività del test di tripsina, si passa subito all’analisi delle mutazioni del gene CFTR (con il panel di 1° livello, competente per circa l’85% delle mutazioni) sulle stesse gocce di sangue essiccato utilizzate per il test tripsina: il riscontro di almeno una mutazione del gene CFTR obbliga ad eseguire il test del sudore.

Nel caso della domanda, i genitori non sono risultati portatori di mutazioni CFTR con un test di 1° livello. Hanno quindi una bassa probabilità residua di essere portatori. Nel caso di una coppia in cui entrambi i partner hanno bassa probabilità di essere portatori, il rischio di avere un figlio affetto è di circa 1 su 108.000 = 0.0009%. A riguardo si consiglia la lettura del documento Test del portatore sano di fibrosi cistica. Per risultare definitivamente portatori bisognerebbe che entrambi avessero una mutazione CFTR rara o molto rara e che entrambi trasmettessero al figlio la loro specifica mutazione rara (25% di probabilità ad ogni gravidanza). Allo stato attuale di conoscenza sulla condizione genetica dei genitori, possiamo dire che la probabilità che la bambina possa essere affetta da fibrosi cistica, con due mutazioni CFTR rare o molto rare, stando a quanto detto, è assai bassa.

Circa l’ultima domanda, il test del sudore nel portatore sano di FC è in genere normale (nel neonato, sotto i 30 mEq/L di cloro), ma in alcuni rari casi può presentare valori cosiddetti borderline (nel neonato, tra 30 e 49 mEq/L di cloro).

G. M.


Se hai trovato utile questa risposta, sostieni la divulgazione scientifica

Dona ora