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3 Ottobre 2019

Varianti innocenti e vere mutazioni del gene CFTR

Autore: Germana
Domanda

Salve, ho effettuato il test delle 152 mutazioni genetiche della fibrosi cistica ed è emerso quanto segue: “Il campione in esame presenta la variante aminoacidica c.1516A>G (p.Ile506Val) in eterozigosi a livello del gene della Fibrosi Cistica (CFTR). ClinVar Ncbi rs1800091; Last evaluated: Dec 21, 2017; Last Updated: Aug 30, 2019]. Significato clinico: benigna. Ref: Kobayashi (1990) Am J Hum Genet 47, 611. La variante riscontrata è stata classificata come benigna”.
Che cosa significa? Sono portatrice sana della FC? Posso trasmettere la FC a un eventuale figlio/a? Mio marito ha fatto il medesimo esame e non è stata riscontrata alcuna variante. Grazie mille.

Risposta

Questa è una risposta sul test per il portatore FC che nessun laboratorio di qualità dovrebbe rilasciare senza consigliare una consulenza genetica per spiegarla. Chi la riceve non può assolutamente capire che cosa voglia dire, a meno che non sia un esperto di genetica. Nel corso della consulenza genetica il genetista dovrebbe informare sui seguenti argomenti:

1) ll diverso significato delle varianti rispetto alle mutazioni del gene CFTR.
L’indagine genetica identifica le variazioni della sequenza del DNA che compone il gene. Queste variazioni possono avere conseguenze sulla sintesi della proteina CFTR che il gene produce e di conseguenza causare sintomi di malattia, qualora nel genotipo della persona fossero presenti due mutazioni. Si tratta in questo caso di variazioni del DNA definite come vere mutazioni, cioè causanti malattia. Oppure le variazioni di sequenza possono non influire sulla sintesi della proteina, che viene prodotta normalmente nonostante il DNA abbia un breve tratto diverso da quello comune: queste sono le varianti benigne che non producono sintomi di malattia.

2) Le fonti informative che hanno portato a definire la natura benigna della variante I5026V identificata nel corso dell’indagine.
La variante che è identificata con la sigla c.1516A>G oppure p.Ile506Val oppure più comunemente I506V è stata scoperta nel 1990 da ricercatori americani che l’hanno definita una variante benigna, in base allo studio clinico di alcuni casi e a prove sperimentali su epitelio respiratorio (1). Questa natura benigna è stata riconfermata di recente anche da un gruppo di ricercatori che per conto di due importanti società scientifiche americane (American College of Medical Genetics and Genomics-Association for Molecular Pathology, ACMG-AMP) hanno rivisto in generale i criteri di classificazione delle varianti genetiche (2, 3).

3) Le implicazioni della presenza di I506V per la salute della persona e per la sua vita riproduttiva.
Il test dice che la persona è portatrice di una variante benigna del gene CFTR: I506V, che non ha nessuna implicazione per la sua salute. Essendo portatrice ha il 50% di probabilità di trasmetterla ai suoi figli. Ma poiché I506V è variante benigna, anche se la trasmette e anche se il partner fosse portatore di una vera mutazione del gene CFTR, non c’è rischio di malattia fibrosi cistica, perché la malattia fibrosi cistica si verifica solo se i genitori trasmettono tutte e due una vera mutazione CFTR.

1) K Kobayashi, M R Knowles, R C Boucher, W E O’Brien, and A L Beaudet “Benign missense variations in the cystic fibrosis gene.” Am J Hum Genet. 1990 Oct; 47(4): 611–615.
2) ClinVar Ncbi rs1800091
3) Nykamp K, Anderson M, Powers M, Garcia J et al “Sherloc: a comprehensive refinement of the ACMG-AMP variant classification criteria.” Genet Med. 2017 Oct;19(10):1105-1117. doi: 10.1038/gim.2017.37. Epub 2017 May 11.

G. Borgo


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