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12 Marzo 2020

Epidemia Covid-19 e fibrosi cistica in Italia

Molti ci chiedono che ne sia delle persone con FC in rapporto con l’epidemia in corso. Abbiamo condotto una rapida indagine telefonica presso quasi tutti i Centri e i Servizi di Supporto FC in Italia. Indagini più accurate e dettagliate sono in corso ad opera della SIFC (Società Italiana FC), di cui daremo informazioni, appena disponibili.

Al momento sono segnalati due casi contagiati in Lombardia. Uno è un adulto che avrebbe contratto il virus in casa da parenti  e avrebbe sintomi modesti, L’altro è un bambino di un mese, neodiagnosticato attraverso screening neonatale, anche lui Covid-19 positivo attraverso un familiare. Si ha notizia che il bimbo è a casa e sta bene.

Tutti gli altri Centri e Servizi contattati non segnalano casi di contagio tra i loro assistiti. Quasi tutti comunque hanno sospeso i servizi ambulatoriali e di day hospital di routine: vengono utilizzati solo per emergenze. In generale tutti hanno molto potenziato la consulenza e l’assistenza telefonica o via web. I ricoveri non programmati dovuti ad esacerbazioni infettive o ad altre emergenze hanno risposte diverse in relazione alla situazione locale e alle risorse assistenziali disponibili. Si cerca comunque di ridurre al massimo i ricoveri non strettamente indispensabili.

Rimane il desiderio di sapere se i soggetti con FC siano più predisposti ai danni da Coronavirus. Ancora non possiamo dire, perché ci mancano informazioni scientificamente controllabili, ma è ragionevole pensare che l’infezione in queste persone meriti particolare attenzione. Non possiamo peraltro escludere a priori che esse, per la particolare storia di interazione con le infezioni, abbiano attivato efficaci difese di “prima linea”, che non sono quelle legate allo sviluppo di anticorpi specifici contro il virus (questi si sviluppano a seguito di infezione o di vaccino), ma che sono comunque importanti nel contrastare i virus.

Al momento rimane la forte raccomandazione di attuare rigorose norme igieniche, ampiamente e ripetutamente diffuse in questi giorni: ricordiamo che, tra queste, la fondamentale, anche se la più dolorosa, è quella della drastica riduzione dei contatti tra persone, con o senza sintomi sospetti, rimanendo a casa.

Approfittiamo per segnalare il problema della certificazione medica necessaria per l’eventuale isolamento, quarantena, prevenzione, di cui si sta occupando LIFC (Lega Italiana Fibrosi Cistica).

Inoltre l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha dato disposizioni per prorogare la validità dei Piani Terapeutici (quelli che consentono la consegna di riserva di farmaci ed ausili sanitari alle persone con malattia cronica, inclusa FC): la validità viene estesa di 90 giorni a partire dalla data di scadenza.