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3 Giugno 2022

Il diabete in fibrosi cistica: un nuovo dispositivo per il monitoraggio della glicemia

Dott.ssa Laura Minicucci, FFC Ricerca

Il diabete in fibrosi cistica (CFRD = Cystic Fibrosis Related Diabetes) è la complicanza più frequente nell’evoluzione della malattia di base. La frequenza aumenta con l’aumentare dell’età ed è molto maggiore nei soggetti portatori di insufficienza pancreatica. CFRD, anche negli stadi precoci di evoluzione, è causa di un peggioramento delle condizioni cliniche se non viene diagnosticato e trattato adeguatamente. Il protocollo diagnostico a oggi raccomandato si basa sull’esecuzione di una curva da carico di glucosio (OGTT, Oral Glucose Tolerance Test) ogni anno a partire dai dieci anni di età. Si tratta di un esame che misura i valori della glicemia a digiuno e due ore dopo l’assunzione di una soluzione glucosata per via orale.
Negli ultimi anni stanno diventando di uso comune nei protocolli seguiti presso i Centri FC nuove indagini diagnostiche, in particolare l’uso del dispositivo chiamato holter glicemico, che permette il monitoraggio e la registrazione dei valori di glicemia (CGM, Continous Glucose Monitoring) senza la classica puntura dal pollice.
Recentemente, sono stati pubblicati i dati di un’indagine che ha indagato, nell’ambito dei Centri FC in Francia, le procedure a oggi usate per porre la diagnosi di CFRD e ha messo in luce una buona aderenza alle linee guida internazionali associate all’uso ormai diffuso di CGM nei protocolli diagnostici. Qui il link all’articolo scientifico.

Per saperne di più
Le linee guida dell’American Diabetes Association del 2010 definiscono come criterio per formulare la diagnosi di CFRD l’aumento del valore della glicemia sopra 200 mg/dl dopo 2 ore dalla somministrazione del carico di glucosio per bocca (OGTT). Su questa base, la International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes (ISPAD) ha raccomandato l’esecuzione di una OGTT all’anno in tutti i pazienti FC di età superiore ai 10 anni.
Negli ultimi anni, nuove indagini diagnostiche sono entrate nell’uso comune nei protocolli dei Centri FC. In particolare, è ormai molto diffuso il monitoraggio continuo del valore della glicemia (CGM), tramite un dispositivo holter di facile applicazione a livello cutaneo, che non prevede la necessità di effettuare la classica puntura del pollice o simili prelievi di sangue. Il CGM è in grado di produrre informazioni sulle variazioni glicemiche lungo tutto l’arco della giornata, in relazione ai pasti e alle varie attività della vita quotidiana ed è probabilmente utile per individuare gli stadi più precoci dell’alterato metabolismo glucidico.
Per quanto riguarda l’holter, si tratta di un dispositivo formato da un elettrodo connesso a un tubicino millimetrico impiantato sottocute, non doloroso né pericoloso, che viene solitamente applicato sulla parte posteriore del braccio o sull’addome e registra i livelli di glucosio circa ogni 5 minuti per un periodo massimo di circa 6 giorni (funziona a batteria). L’holter glicemico è leggero e impermeabile, perciò è possibile eseguire qualsiasi attività una volta indossato. La prospettiva futura è che venga collegato a un microinfusore di di insulina, eliminando la necessità delle iniezioni sottocute della stessa.

Lo studio scientifico
Gli autori hanno voluto verificare l’adesione alle linee guida internazionali dei Centri FC in Francia per quanto riguarda la diagnosi di CFRD, facendo luce anche sul tipo di indagine diagnostica più frequentemente utilizzata. A questo scopo, nel periodo 1 dicembre 2020-31 gennaio 2021, è stato distribuito un questionario online per raccogliere tutte le informazioni necessarie. L’indagine ha coinvolto tutti i 47 Centri FC francesi.
Dallo studio è emerso che l’indicazione a eseguire l’OGTT ogni anno in tutti i pazienti di età superiore a 10 anni viene seguita nell’86% dei Centri, sia pediatrici che per adulti; nel 73% dei centri pediatrici si esegue l’OGTT anche prima dei 10 anni, in bambini che presentano impegno respiratorio importante e scadente stato nutrizionale.
Inoltre, il 93% dei Centri usa anche la nuova metodica CGM, nel 70% dei casi in seguito al riscontro di valori oltre la norma nel corso di una precedente OGTT; nel 30% dei Centri il CGM viene eseguito annualmente e a domicilio.

Conclusioni dello studio
Dai dati raccolti emerge una buona aderenza dei Centri FC in Francia alle linee guida internazionali per affrontare il tema della diagnosi di CFRD. Di interesse è sicuramente il dato di un importante uso di GCM, che offre sicuri vantaggi rispetto a OGTT: una migliore accettazione da parte del paziente, soprattutto in età pediatrica, una più fedele rappresentazione dell’andamento della glicemia nel corso della vita quotidiana e la probabile possibilità di dimostrare alterazioni glicemiche anche in fase iniziale di evoluzione. Vi è tuttavia la necessità di definire i criteri in base ai quali la nuova metodica debba essere usata e il suo ruolo nell’ambito dei protocolli per la diagnosi di diabete in fibrosi cistica.