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15 Dicembre 2014

Ricercatrice FFC riceve importante riconoscimento a livello europeo


 

E’ fresca la notizia di un bel riconoscimento da parte di GlaxoSmithKline (GSK), arrivato a Federica Briani, ricercatrice del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano e Principal Investigator di un progetto di ricerca finanziato dalla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica (FFC). Si tratta di un traguardo importante, soprattutto perché sancisce la validità della ricerca italiana in ambito internazionale e in un particolare settore, quello della ricerca traslazionale, che dal laboratorio intende “traslare” rapidamente conoscenze e /o molecole al letto del malato.

Ma ripercorriamo tutto dall’inizio. Il progetto pilota FFC #8/2013, di cui la Dr Briani è coordinatrice, prevedeva varie attività, tra cui la messa a punto di un sistema di screening per scoprire molecole con attività antibatterica che possano servire allo sviluppo di nuovi antibiotici. La Dr. Briani ha deciso, nella prima parte di quest’anno, di partecipare con il suo sistema di screening ad un bando lanciato dalla GSK. Il bando, che si chiama GSK Discovery Fast Track Challenge, era mirato a raccogliere idee per fare “intelligent screening” delle enormi librerie di molecole della Glaxo (parliamo di centinaia di migliaia di composti), con lo scopo a lungo termine di identificare nuovi farmaci per diverse patologie. La call ha raccolto più di 200 pre-proposte provenienti da tutta Europa (con più di 230 ricercatori coinvolti in 24 paesi europei) e, a Giugno di quest’anno, la proposta della Dr. Briani è stata selezionata tra meno di 20 finalisti. Pertanto a luglio, la Dr Briani ha mandato un progetto esteso che ha presentato nella sede GSK di Stevenage (UK). In palio c’era la possibilità di accedere con il proprio sistema di screening non solo alle librerie di molecole della GSK, ma anche alla tecnologia necessaria per effettuarne lo screening; i progetti vincitori non sarebbero stati più di 10.

La Dr. Briani è risultata l’unica italiana tra i 9 vincitori europei dell’iniziativa Discovery Fast Track Challenge, come GSK ha reso pubblico in questi giorni (si veda http://www.gsk.it/news/una-ricercatrice-italiana-tra-i-vincitori-del-discovery-fast-track-challenge-2014-di-gsk).

“La strada per arrivare a nuovi antibiotici è molto lunga e difficile, tuttavia il fatto che una multinazionale del farmaco abbia deciso di impegnarsi in questo progetto mi sembra un ottimo inizio” dice la Dr. Briani. E prosegue “Un ringraziamento alla Delegazione FFC La bottega delle donne di Montebelluna che aveva adottato il progetto FFC. Con il loro sostegno, mi hanno consentito di mettere a punto il saggio e di partecipare a questa importante iniziativa”.

Il premio sottolinea anche un aspetto d’attualità nell’ambito della ricerca scientifica: non solo la tradizionale ricerca accademica, ma anche organizzazioni non profit a scopo scientifico, come FFC, possono dare contributi importanti nel cammino della ricerca di nuovi farmaci, e possono contribuire a coinvolgere multinazionali farmaceutiche in questo cammino.