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4 Aprile 2005

Impatto fecale in fibrosi cistica

Autore: sara
Domanda

Ho sentito diverse volte parlare di impatto fecale in fibrosi cistica. Cos’è esattamente? Grazie.

Risposta

Le condizioni di difetto digestivo nonché le caratteristiche di particolare densità delle secrezioni intestinali espongono le persone con fibrosi cistica a quadri di ostruzione intestinale. Tipico è l’ileo da meconio: ostruzione intestinale che interessa l’ultima parte dell’intestino tenue nel 15% circa dei neonati con fibrosi cistica. Ostruzioni simili si possono riscontrare anche in età successive nei bambini ma il quadro che si fa frequente con l’avanzare dell’età, specie nell’adulto, è una ostruzione intestinale a livello dell’intestino crasso, soprattutto nella sua porzione iniziale chiamata “cieco”. In questo tratto del crasso il transito intestinale è normalmente rallentato. Qui le feci, favorite da un eccesso di materiale non assorbito, da un muco denso e iperviscoso e dal rallentamento fisiologico del transito, tendono a “impattarsi”, formando una massa compatta che occlude parzialmente o totalmente il tratto intestinale. Il quadro provoca dolori più o meno intensi localizzati al quadrate inferiore destro dell’addome, dove si può palpare una massa dura-plastica, dolente alla pressione.

Questo è l'”impatto fecale”, meglio denominato come “sindrome di ostruzione intestinale distale” (DIOS in gergo medico, da “dystal intestinal obstruction syndrome”). Vi contribuiscono anche alcune abitudini dei pazienti, come quella di rinviare la defecazione, la scarsa introduzione di liquidi e di fibre vegetali con l’alimentazione. Pertanto questo inconveniente può essere prevenuto regolandosi proprio con le abitudini alimentari e con la liberazione dell’intestino al primo stimolo.

Nella maggior parte dei casi l’impatto fecale viene trattato somministrando grande quantità di liquidi idratanti le feci (2 litri al giorno di una soluzione di glicole polietilenico). E’ questa una complicanza frequente nei pazienti CF sottoposti a trapianto polmonare, nei primi giorni dopo l’intervento, che non abbiano adeguatamente preparato l’intestino per prevenire la complicanza.

In uno studio recente condotto su 171 adulti CF l’impatto fecale ha interessato, anche più volte, il 16% dei casi. Esso era più frequente nei casi che avevano nel genotipo mutazioni di tipo “severo” e con malattia polmonare in stadio avanzato (Dray X et Al. Distal intestinal obstruction sindrome in adults with cystic fibrosis. Clin Gastroenterol Hepatol. 2004;2:498-503).

G. M.


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