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8 Settembre 2013

Mutazioni nella regione promotrice del gene CFTR

Autore: Diego
Domanda

In relazione a quanto ho letto su questo sito in merito all’identificazione di nuove mutazioni del gene CFTR, gradirei avere un chiarimento riguardo alla identità delle mutazioni in questione e se tra esse sia presente la L137P. Grazie

Risposta

 

Il nostro interlocutore si riferisce ad un articolo comparso recentemente su questo sito (Identificazione di nuove mutazioni del gene CFTR con effetti patogeni) in Progressi di Ricerca (19.08.13), nel quale venivano sommariamente descritti i risultati di un progetto finanziato dalla Fondazione Ricerca FC. In sintesi quello studio si era posto il problema se in una regione particolare del gene CFTR, denominata “promoter”, vi fossero delle varianti di DNA con il significato di mutazioni capaci di causare malattia. La regione del promoter di un gene è una sequenza di DNA, collocata ad una estremità del gene, che non “codifica”, cioè non fa produrre una particolare proteina, ma ha la funzione di avviare il trasferimento delle informazioni della parte codificante del gene (la cosiddetta “trascrizione”) per la sintesi della specifica proteina cui quel gene presiede. Inoltre il promotore regola in vario modo la cosiddetta “espressione del gene”, che significa in definitiva la quantità di quella specifica proteina (la CFTR nel caso della fibrosi cistica) che deve formarsi nei diversi tessuti dell’organismo e in maniera differenziata tra tessuto e tessuto.

Lo studio sopra citato ha evidenziato che nel promoter del gene CFTR vi sono almeno 8 varianti in grado di modificare in modo significativo l’espressione del gene, con differenze significative rispetto al tipo di linea cellulare in cui avveniva l’espressione. Questo suggerisce che tali mutazioni compromettono l’interazione del gene CFTR con i fattori di regolazione prodotti in quantità diversa dalle diverse cellule che compongono i tessuti saggiati: queste varianti possono assumere quindi il carattere di vere mutazioni. Gli autori concludono che l’intera regione promotrice studiata è fortemente coinvolta nella regolazione dell’espressione del gene e che mutazioni in questa regione possono o ridurre o aumentare l’espressione del gene a diversi livelli tissutali, avendo quindi un ruolo nella patogenesi della malattia o nella modulazione della sua manifestazione clinica.

La mutazione citata dal nostro interlocutore, la L137P, è una mutazione CFTR rara ma già nota ed è una mutazione che interessa la parte “codificante” del gene e quindi non ha niente a che vedere con le mutazioni della regione “promoter”. Su questa mutazione si vedano su questo sito alcune informazioni in “Domande e risposte” del 13.02.12 (Correggere gli effetti delle mutazioni stop).

G.M.


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