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27 Gennaio 2016

Arikace (amikacina aerosol) per trattamento infezione cronica da Ps. aeruginosa: criticità degli studi clinici

Autore: Laura
Domanda

Buongiorno, ci sono aggiornamenti in merito alle sperimentazioni su Arikace?
Grazie

Risposta

Arikace è il nome dato alla nuova formulazione di un antibiotico già conosciuto, l’amikacina, appartenente alla famiglia degli aminoglicosidici (come tobramicina). In questa nuova veste amikacina è rivestita da liposomi, particelle lipidiche che ne faciliterebbero da un lato la penetrazione all’interno dei batteri e dall’altro la permanenza nelle vie aeree. Viene proposta perciò per essere somministrata per via aerosolica contro l’infezione respiratoria cronica da Pseudomonas aeruginosa in FC in un’unica somministrazione giornaliera.

Arikace ha superato nei pazienti FC trial di fase I e II, dove non sono emersi problemi riguardo alla sicurezza e tollerabilità. C’è stato poi un trial di fase III, a cui hanno partecipato oltre 300 pazienti europei e canadesi, il cui obiettivo era dimostrare la non inferiorità di una sola somministrazione giornaliera di Arikace rispetto a due somministrazioni di TIS, cioè tobramicina inalatoria. I risultati di questo studio sono stati comunicati nel 2013 alla Conferenza Nord Americana (1), ma non sono mai stati dettagliati in una pubblicazione estesa. I dati preliminari comunicati e poi anche commentati da illustri personalità del mondo FC, suggerivano la non inferiorità di Arikace rispetto a tobramicina (cioè efficacia sovrapponibile tra i due), ma indicavano anche la necessità di altri studi per conferma (2).

Un secondo trial di fase III sponsorizzato da INSMED (3), l’azienda farmaceutica produttrice di Arikace, era stato annunciato nel 2014: in questo studio il paragone doveva essere tra Arikace e placebo (sostanza inerte), sempre veicolata da liposomi per renderla non riconoscibile. Il trial è stato però sospeso ancora prima dell’arruolamento dei pazienti, o almeno così sembra di capire dal sito ClinicalTrials.gov (clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT01315691?term=NCT01315691&rank=1).
Da quello che si può dedurre, sempre da informazioni via web (4), FDA (l’agenzia americana per le autorizzazioni sui farmaci) ha esaminato i risultati forniti da INSMED e ha chiesto dati ulteriori circa il rischio di carcinogenicità (rischio di indurre tumori) della nuova formulazione. Il suggerimento è stato di acquisire questi nuovi dati con una sperimentazione di nove mesi su modelli animali più complessi dei roditori (ratti) usati finora. Bisogna attendere quindi i risultati degli studi sul nuovo modello animale per avere maggiori certezze. La stessa INSMED riferisce di aver chiesto a FDA di poter sapere come comportarsi nei confronti dell’impegno del trial messo in programma e sospeso, ma finora non ha ottenuto risposta. Forse FDA attende i dati sperimentali richiesti.

1) Bilton D, Pressler T, Isabelle F et all “Phase III efficay and safety data from multicenter study of liposomal amikacin for inhalation (Arikace) compared with TOBI in cystic fibrosis patients with chronic infection due to Pseudomonas Aeruginosa” North American Cystic Fibrosis Conference; Salt Lake City; Utah. Pediatric Pneumol 2013 (Suppl 36): p.290.
2) Waters V1, Ratjen F Inhaled liposomal amikacin. Expert Rev Respir Med. 2014 Aug; 8(4):401-9. doi: 10.1586/17476348.2014.918507. Epub 2014 May 31.
3) adisinsight.springer.com/drugs/800021086
4) www.esiason.org/cf-news/fda-requests-additional-study-of-arikace-insmed-says

G. Borgo


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