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30 Luglio 2010

Non controindicazione all’impiego di ormoni per fecondazione assistita in donne FC. Tecniche per superare ipofertilità femminile

Autore: Elena
Domanda

Buon giorno, vorrei sapere se le medicine normalmente date durante una fecondazione assistita (ormoni, cure per una stimolazione dell’ovulazione) sono controindicate in donne FC, cioè se possono dare effetti negativi sulla patologia di fondo. Vorrei anche sapere quale tecnica è più consigliata per superare l’ipofertilità dovuta ad un muco cervicale troppo denso, cioè se può essere sufficiente una Iui o è meglio una tecnica più complessa.

 

Risposta

La presenza della malattia FC non rappresenta una controindicazione al trattamento ormonale previsto nelle procedure di fecondazione assistita per ottenere la stimolazione dell’ovulazione. Per quello che si sa, nelle donne con FC che hanno fatto ricorso alla fecondazione assistita non sono segnalate ripercussioni sulla malattia dovute ai trattamenti eseguiti. Piuttosto è opportuno ricordare che è ragionevole ricorrere alla fecondazione assistita, e quindi in pratica programmare una gravidanza, se la malattia FC permette che la donna sia in condizioni di salute stabili, buone o discrete. Perché, se invece la malattia è in fase critica, sia per la futura mamma sia per il feto possono esserci dei rischi. Ma i rischi possono essere legati alla gravidanza, non ai trattamenti per raggiungerla. Su quest’argomento si possono trovare su questo sito numerosi articoli.

Per quanto riguarda quale sia la tecnica consigliata per superare l’ipofertilità dovuta a un muco cervicale troppo denso, ci sembra di poter dire che non esistono studi che abbiano fatto paragoni fra il tasso di successo (=”bambino in braccio”) ottenuto con l’inseminazione uterina o con la fecondazione assistita (1). Molto brevemente, ricordiamo che l’inseminazione uterina prevede che il seme maschile, precedentemente raccolto, sia introdotto, in genere attraverso una piccola sonda, nella cavità uterina, quando la donna è nella fase dell’ovulazione. È procedura abbastanza semplice che si esegue ambulatorialmente. La fecondazione assistita prevede invece che vengano prima raccolti sia gli ovociti che il seme maschile e che la fecondazione dell’ovocita avvenga in provetta, portando alla produzione di embrioni che vengono successivamente trasferiti in utero. È procedura sicuramente complessa per vari motivi .

Le notizie pubblicate parlano di donne con FC che hanno fatto ricorso all’uno o all’altro metodo per avere figli, ma non precisano le cause che ostacolavano la gravidanza. Quindi, non sappiamo se si trattasse di ipofertilità da muco cervicale ispessito o di ragioni più complesse che è stato meglio affrontare con una tecnica più complessa come la fecondazione assistita (1). Si può dedurre che in pratica sia opportuno muoversi in questo modo: consultare gli esperti di medicina riproduttiva; avere una diagnosi il più possibile precisa delle ragioni per cui non si avvia la gravidanza per vie naturali: se la ragione in causa fosse l’eccessiva densità del muco cervicale probabilmente gli esperti consiglieranno prima di tentare con l’inseminazione uterina ed eventualmente, in caso di insuccesso, di ricorrere alla fecondazione assistita. Inoltre bisogna tener presente che ci sono anche fattori specifici (più o meno favorenti la possibilità di una gravidanza) che gli esperti valutano, e che fanno propendere per l’uno o l’altro metodo, come per esempio l’età della donna.

1) Tappo di muco cervicale e fecondazione assistita, 3/11/2009
2) Fecondazione assistita in FC, 13/06/2006

 

G. Borgo


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