Sono la mamma di un bambino di un anno. Mio figlio è nato con 3,3 kg e dopo un duro avvio dell’allattamento per problemi legati alla mia salute tutto sembrava procedere discretamente finché a 3 mesi inizia diarrea, muco e sangue nelle feci. L’ipotesi più probabile per i medici era allergia alle proteine del latte vaccino. Il bambino cresce comunque bene fino a circa i 6 mesi mantenendosi nella sua curva di crescita e iniziando lo svezzamento la situazione migliora in quanto le feci diventano più consistenti e ha meno scariche al giorno. Da quel momento la crescita rallenta e nei mesi successivi mi viene proposto di fare vari esami tra cui quelli per la celiachia. Il bambino viene visitato anche da un gastroenterologo pediatrico che mi dice non esserci problema di intolleranza al glutine. La pediatra di base allora avanza l’idea di sottoporre il bambino al test del sudore nonostante gli screening alla nascita fossero negativi. Chiamo al Centro fibrosi cistica e chiedo di prenotare l’esame ma la responsabile, sentita brevemente la mia storia mi dice che se il bambino non ha avuto episodi di malattia polmonare, per lei non c’è indicazione all’esame e che non lo eseguirà ma che piuttosto sarebbe bene approfondire riguardo i dubbi di scarsa crescita e muco ancora presente nelle feci con il reparto di gastroenterologia. Oggi, quasi 13 mesi, mio figlio pesa 8,1 kg per circa 73 cm, il gastroenterologo mi rimanda all’allergologo e io mi chiedo se non sia utile comunque eseguire il test del sudore visto che quando lo bacio risulta essere abbastanza salato.