Diabete intermittente o latente in fibrosi cistica

autore

Alessandra

Domanda

Buonasera, vorrei sapere se in un malato di fibrosi cistica è possibile avere una emoglobina glicata a 7,5, con valori glicemici che, dopo innalzamento a seguito di somministrazione di cortisone per 6 giorni, si sono normalizzati, e con OGTT normale. È possibile che il diabete sia ad intermittenza e proceda parallelamente al riacutizzarsi/ridursi dei sintomi respiratori?

Risposta

In termini generali il diabete in Fibrosi Cistica presenta inizialmente caratteristiche di intermittenza, comparsa durante terapia steroidea e durante le riacutizzazioni respiratorie.



Questo accade perché il pancreas di chi è malato di Fibrosi Cistica riesce a produrre solo quantità limitate di insulina, l'ormone che abbassa la glicemia. Finchè una persona è a digiuno (quando tipicamente si fanno gli esami del sangue) e non ha particolare stato infiammatorio, la glicemia può apparire normale. Il diabete però si manifesta quando aumenta il fabbisogno di insulina, ad esempio dopo pasti abbondanti e ricchi di alimenti dolci, oppure se l'organismo diventa più resistente all'azione dell'insulina a causa di una riacutizzazione respiratoria, della terapia cortisonica o semplicemente della sopraggiunta pubertà. Un'altra condizione che favorisce il manifestarsi del diabete è data dalla terapia immunosoppressiva dopo trapianto d'organo.



Quando terminano le condizioni sopra citate, la situazione può tornare apparentemente normale, anche se diventa sempre più probabile che si manifesti il diabete con il progredire dell'età. Si stima che dopo i 30 anni almeno la metà dei pazienti con Fibrosi Cistica manifesti stabilmente il diabete.



Alcuni esami permettono di diagnosticare questa condizione anche quando la glicemia a digiuno è normale: si tratta del carico orale di glucosio (OGTT), che permette di svelare l'aumento eccessivo di glicemia dopo aver bevuto acqua contenente una precisa quantità di glucosio, e dell'emoglobina glicosilata, un esame che permette di valutare se negli ultimi mesi la glicemia è stata mediamente alta, anche nel caso che sia normale al momento del prelievo (L'emoglobina glicata o glicosilata [HbA1c] esprime il legame che il glucosio intrattiene con l'emoglobina dei globuli rossi e riflette la concentrazione media di glucosio nel sangue che si è avuta nelle ultime settimane: in condizioni normali il suo valore sta in genere sotto il 6,5%, ndr). In molti Centri è anche possibile eseguire la misurazione continua della glicemia per alcuni giorni, impiegando un piccolo sensore localizzato sottocute.



Capita spesso che eseguendo questi esami si possa scoprire un diabete precedentemente non sospettato. Anche se nei primi anni il diabete può essere spesso intermittente, questa è una condizione importante da riconoscere. Con un'alimentazione corretta ed un buon livello di attività fisica è spesso possibile migliorare la glicemia, tuttavia bisogna considerare che la ridotta produzione dell'insulina ha implicazioni ulteriori rispetto a quelle sulla glicemia. Infatti l'insulina è importante per la crescita, per il mantenimento della massa muscolare e in generale per lo stato di nutrizione. Trascurare questo aspetto significherebbe perdere un'opportunità per mantenere un adeguato stato di nutrizione. Per questo motivo, dopo un'attenta considerazione della situazione clinica, spesso si propone ai pazienti di iniziare una terapia a basse dosi di insulina, anche quando la glicemia a digiuno non è alterata ma gli altri esami rivelano la presenza del diabete.