Le apnee notturne sono interruzioni degli atti respiratori che durano più di 10 secondi. Sono possibili a tutte le età. Quelle del bambino nato prematuro si hanno nelle prime settimane o primissimi mesi di vita e hanno in genere una causa centrale: il centro del respiro (nel cervello) non è ben maturo e può causare delle pause respiratorie. Nel bambino più grandicello le apnee notturne sono in genere di natura ostruttiva e si chiamano OSAS: vi sono a livello di gola dei fatti ostruttivi, come ad esempio ipertrofia delle adenoidi o delle tonsille; nel sonno profondo le pareti muscolari della gola perdono di tono e si afflosciano, favorendo così l'ostacolo al passaggio dell'aria, con lunghe pause del respiro e risvegli. Di solito queste forme si accompagnano ad un respiro rumoroso o russante.
Da come vengono descritti gli "strani respiri" in questo caso, non si esclude che si tratti di ripresa del respiro dopo una pausa di apnea, che avviene di solito con un atto respiratorio più profondo. Tuttavia, potrebbe anche trattarsi di atti respiratori più profondi di natura fisiologica: normalmente, dopo una serie di atti respiratori normali segue un atto respiratorio più profondo. Va detto che i bambini con apnee notturne sono in genere bambini piuttosto disturbati anche di giorno. La prima cosa da fare sarebbe quella di osservare per un certo tempo il respiro del bambino nel sonno, e se vi sono delle pause misurarne la durata in secondi; bisognerebbe anche osservare come si comporta il torace del bambino durante queste eventuali pause: nelle apnee ostruttive si vede lo sforzo che fa il torace per far entrare l'aria nei polmoni che non riesce ad entrare.
Questo problema, se tale è, non ha comunque niente a che fare con la fibrosi cistica, almeno a quest'età e in un bambino che per il resto sta abitualmente bene. E' bene comunque parlarne con i medici del centro di cura, anche per evitare di coltivare inutili ansie. Se si sospettasse davvero la presenza di apnee notturne si potrebbe ricorrere anche ad un esame molto semplice: la misura della saturazione di ossigeno con un ossimetro tenuto fissato al dito del bambino per una intera notte. Le pause di apnea si accompagnerebbero a diminuzioni critiche dell'ossigeno nel sangue misurate appunto dall'ossimetro.