Con mia domanda del 27.04.2007 suggerivo, per gli ammalati di fibrosi cistica con problemi polmonari causati dal batterio Pseudomonas aeruginosa, di provare ad effettuare applicazioni dell’allicina dell’aglio sui polmoni. Ebbi come risposta: “……. l’invito va raccolto come stimolo a fare eventualmente della ricerca specifica, prima a livello preclinico e poi eventualmente sull’uomo”. Chiedo ora, in ossequio alla “medicina dell’evidenza”, di by-passare la prassi della ricerca scientifica e prendere in esame i casi di guarigioni ottenute su batteri resistenti agli antibiotici. Ricordo che il microbiologo Thomas Bjarnsholt dell’Università di Copenaghen ha affermato che ritiene di aver trovato nell’aglio la sostanza in grado d’interferire con i segnali chimici che le colonie del micidiale Pseudomonas aeruginosa utilizzano per accasarsi nei polmoni dei malati di fibrosi cistica. Ovviamente la cura con l’aglio, terapia non invasiva, senza controindicazioni ed a costo zero, andrebbe ad affiancare le cure tradizionali. Qui di seguito una recente testimonianza (una delle tante).
“….Espongo la mia storia clinica e i benefici ricevuti con la Terapia dell’Aglio da Lei consigliata. Sono nato nel 1946 a Forio nell’Isola d’Ischia ove tuttora risiedo. Nel 1963, all’età di 17 anni, ho avuto un incidente stradale gravissimo: il mio piede sinistro fu quasi completamente tranciato tra la lamiera della vespa e il marciapiede. In ospedale volevano amputarlo: dietro insistenze dei miei genitori i sanitari tentarono di salvare il piede. Lo rabberciarono alla meno peggio (immagini che il primario che mi operò era un medico militare), e a Dio piacendo il mio piede, sebbene deformato, dopo un lungo periodo fu in grado di camminare quasi normalmente consentendomi una vita normale (escluse corse e salti). Nel 2007, a 61 anni, il piede si infiammò, si gonfiò, si formarono fistole secernenti molto profonde. Mi sono sottoposto a circa 100 sedute in camera iperbarica all’ospedale Santobono di Napoli, fatti antibiotici di ultima generazione ecc… Il piede migliorò e poi ripeggiorò, mi sottoposi a Genova ad ulteriore terapia antibiotica e lì mi consigliarono una resezione. Mi sono rifiutato e, appena migliorato, sono tornato a Forio camminando con l’aiuto di bastoni in quanto non riuscivo a caricare il piede normalmente. Nell’estate 2011, dopo Sue insistenze, ho iniziato la terapia dell’Aglio seguendo le Sue istruzioni, e dopo un mese circa ho iniziato a caricare il piede normalmente, camminando senza bastoni, le fistole secernono leggermente meno e sto proseguendo la terapia dell’Aglio. La terrò aggiornata sui prossimi miglioramenti, so che data la patologia i tempi sono lunghi, ma non desisterò”.