Come al solito, non riteniamo corretto fornire indicazioni diagnostiche o terapeutiche tramite internet. Questa rubrica di domande e risposte è mirata soprattutto a fornire informazioni mediche generali, possibilmente su base scientifica, prendendo spunto da alcuni argomenti emersi dalle domande dei nostri visitatori anche se molto personali.
In questo caso lo spunto fondamentale è la comparsa occasionale di Pseudomonas aeruginosa in un tampone faringeo in un soggetto con "tosse espettorante", ricorrente o forse abituale.
L'isolamento di Pseudomonas aeruginosa da un tampone del faringe è un evento non abituale. Pseudomonas aeruginosa è un batterio che può colonizzare anche persone che non hanno gravi malattie di fondo, anche se la sua presenza può proprio suggerire un qualche difetto, magari parziale, di qualche meccanismo di difesa. Questo batterio può avere rilevanza soprattutto se viene confermato il suo isolamento ripetendo il tampone di gola; meglio sarebbe cercare il batterio in un campione di espettorato. E' vero peraltro che il riscontro del batterio in gola può essere spia di una sua presenza in altre sedi prossime (seni paranasali, con sinusite, ed eventualmente anche orecchio medio ma soprattutto basse vie aeree), ma questo va verificato con il contributo di un medico che conosce bene il caso e comunque dopo conferma che il reperto non è solo occasionale. Nella domanda in questione appare rilevante il fatto segnalato di "tosse espettorante" che si ripete, anche se su questo sintomo poco si intrattiene la domanda. Questo lascerebbe intendere che vi sia interessamento bronchiale e che quindi lo Pseudomonas aeruginosa possa avere una sede abituale proprio nei bronchi. Va ricordato che alcune broncpneumopatie croniche si presentano proprio con infezione da parte di questo batterio: tra esse soprattutto la fibrosi cistica. Ma qui occorrerebbe entrare nel merito di un eventuale percorso diagnostico, probabilmente necessario in questo caso, che peraltro esula dal nostro intento. Tuttavia può essere suggerito di fare in ogni caso una radiografia del torace.
Considerazione marginale: i cosiddetti "immunostimolanti", come quello citato nella domanda, hanno una scarsa base scientifica di dimostrata efficacia come correttori di eventuali difetti di difesa. Pertanto non ci meraviglia la delusione del nostro interlocutore, che pur ha la pazienza di assumere il preparato per lunghi mesi.