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20 Marzo 2023

A proposito di tubazioni per l’acqua potabile realizzate in rame

Autore: Annalisa
Argomenti: Ambiente
Domanda

Gentilissimi, stiamo per trasferirci in una nuova casa dove la tubazione per l’acqua potabile è in rame. Nostra figlia ha la fibrosi cistica e vorremmo sapere se ci sono dei pericoli e delle controindicazioni per l’impianto realizzato con questo tipo di materiale. È consigliato sostituire i tubi in rame con tubi realizzati in altro materiale? Vi ringrazio per la vostra attenzione e per il vostro aiuto. Cordiali saluti.

Risposta

In passato, le tubazioni per l’acqua potabile erano realizzate soprattutto in ghisa o in acciaio; sono state usate anche speciali plastiche (polipropilene). In tempi recenti è tornato in uso il rame, un materiale adottato fin dall’antichità per gli acquedotti per le sue caratteristiche di robustezza e maneggevolezza (si presta a essere piegato nelle giunzioni con una certa facilità). Gli studi eseguiti indicano che non altera la salubrità dell’acqua potabile e sembra possedere anche proprietà antimicrobiche, in quanto impedirebbe la proliferazione di funghi e virus e, in particolare, di batteri responsabili di patologie come la legionellosi (qui un approfondimento scientifico). Non a caso negli ospedali, al fine di tutelare la salute dei ricoverati, vengono frequentemente installati tubi in rame, che hanno anche un altro vantaggio: essere completamente riciclabili. Purtroppo hanno lo svantaggio di avere a tutt’oggi costi elevati.
In campo alimentare, Il rame viene definito un micronutriente essenziale e fa parte di quel gruppo di elementi che non vengono prodotti dal nostro corpo, ma devono essere assunti con l’alimentazione per il buon funzionamento dell’organismo (allo stesso gruppo appartengono per esempio il ferro, lo zinco, il fluoro, il selenio). È conosciuto il suo effetto antinfiammatorio e stimolante le funzioni cerebrali. Meccanismi genetici controllano l’incorporazione del rame nelle proteine (apoproteine) e i processi che prevengono l’accumulo tossico di rame nel corpo. Il rame assorbito in eccesso rispetto al fabbisogno metabolico viene eliminato attraverso la bile. Il rame è tossico se ingerito in grandi quantità (più di 6 mg al dì). Le pentole di rame ne rilasciano solo tracce; non provocano dunque danni alla salute. Cibi e bevande acidi (quindi corrosivi) non vanno però conservati in contenitori di rame.

Nella letteratura scientifica abbiamo trovato uno studio (questo) condotto in un piccolo gruppo di soggetti con FC con l’obiettivo di indagare i livelli di rame nel sangue. I risultati hanno mostrato che nei soggetti con crescita scarsa e indici nutrizionali modesti, il rame nel sangue potrebbe essere basso. Gli autori però sottolineano come manchi un metodo univoco per il suo dosaggio e come vi sarebbe necessità di altre ricerche prima di suggerire eventuali supplementazioni.

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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