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30 Agosto 2019

Diagnosi incerte di fibrosi cistica e malattie CFTR correlate: a proposito di un genotipo CFTR F508del/L997F

Autore: Pamela
Domanda

Mia figlia di 3 anni, alla nascita è risultata positiva allo screening FC. Due test del sudore borderline e un terzo negativo. Esame genetico: F508del eterozigote e variante p.leu997phe eterozigote (L997F); i medici del centro parlano di fibrosi cistica atipica. Ha funzionalità pancreatica con elastasi maggiore di 500 e non manifesta alcun sintomo, la crescita è ottima, solo un abbassamento dei neutrofili nell’emocromo ma abbiamo consultato un ematologo pediatrico il quale ha detto che con l’età e la crescita il valore di stabilizzerà e di utilizzare antibiotico per febbre superiore a 38. La mia domanda è: può esserci correlazione tra questo valore e la FC? E se con questi dati sia possibile capire se rimarrà così o esiste la possibilità di aggravamento. Per ora fa due controlli annuali, dove praticamente facciamo aspirato faringeo, lastra torace, eco addome, ecocardio, consulenza con fisioterapista e dietista. Grazie mille.

Risposta

L997F, per quello che ad oggi si sa, non è considerata una variante del gene CFTR con sicuri effetti patogeni (1). Questo è in accordo con il fatto che la bambina presenti normale funzionalità pancreatica e che il test del sudore, che presentava inizialmente valori borderline, in seguito si sia negativizzato (i valori sono diventati ampiamente negativi? Molto al di sotto della soglia borderline?)

Il fatto che L997F sia classificata come variante non causante malattia FC non esclude la possibilità che possa contribuire, se accompagnata da una seconda mutazione sull’altra copia del gene CFTR (in questo caso F508del), in alcuni soggetti (non in tutti) alla presenza di sintomi simili a quelli della malattia FC, anche se più modesti e localizzati ad alcuni organi. Si parla allora di CFTR-Related Disorder (CFTR-RD, sindrome correlata alla fibrosi cistica o fibrosi cistica atipica), che ha andamento e caratteristiche del tutto diverse, sostanzialmente molto più benigne, rispetto alla fibrosi cistica classica.

Ma anche in presenza di una fibrosi cistica atipica, l’entità e la qualità dei sintomi variano da soggetto a soggetto e sono assai scarsamente prevedibili. Ci sono ragioni per nutrire una valutazione ottimistica sull’evoluzione nel tempo ma, date le scarse conoscenze, è prassi condivisa nei centri FC di tenere un atteggiamento prudenziale e almeno per un certo arco di tempo sottoporre il bambino/bambina a controlli periodici. Ci sembra quindi che sia condivisibile il programma dei curanti, che può sembrare eccessivo, ma va nell’interesse della salute della bambina, con lo scopo di definire meglio nel tempo la diagnosi e intervenire precocemente nel caso di comparsa di sintomi. D’altro canto capiamo lo stato d’animo dei genitori, che vorrebbero una diagnosi certa, un sì o un no definitivi. Purtroppo le conoscenze di cui disponiamo non lo permettono, la scienza ha queste aree grigie a volte difficili da tollerare.

1) Torniamo a ragionare di varianti del gene CFTR, di cui è dubbio il significato di vere mutazioni con effetto patogeno. A proposito di R117H e L997F, 18/01/2019

G. Borgo


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