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3 Marzo 2020

Epidemia da Covid-19. Rilevanza dell’infezione in persone con FC. Come regolarsi per il lavoro in pubblico

Autore: Loredana - Chiara
Domanda

Prima domanda

Buongiorno, volevo alcuni consigli su come gestirmi sul posto di lavoro, in questo momento di grande confusione e incertezza. Lavoro presso un negozio di abbigliamento, vicino a Milano. Nonostante l’ordinanza, non è possibile tenere una distanza di sicurezza di almeno 1 metro e l’afflusso di gente non è regolato. La mia domanda è: come mi dovrei comportare? Noi pazienti con FC siamo più a rischio? In questo caso è consigliato rimanere a casa dal lavoro? Grazie.
Loredana

Seconda domanda

Sono una donna di 29 anni con FC, scrivo perché vorrei capire quanto è pericoloso il Coronavirus per noi pazienti con fibrosi cistica. Si sente continuamente dire che il virus è letale per persone che hanno già patologie croniche e che sono anziane, ciò che però non è chiaro è se le persone che hanno una patologia come la nostra, anche se giovani, rientrano nella fascia a rischio oppure no. Cosa dobbiamo aspettarci noi pazienti FC da questo Coronavirus? Quanto rischiamo? Per quanto riguarda le mascherine chirurgiche servono o no? Dicono che non servono per proteggersi ma servono solo a proteggere gli altri se si è malati, allora come mai nei Dh in ospedale dobbiamo mettere la mascherina se non ci tutelano?
Chiara

Risposta

Con riferimento alla prima domanda, le ordinanze sulla prevenzione relativa all’epidemia in corso danno disposizioni di ordine generale ma nei singoli casi hanno bisogno di un’applicazione ragionata e basata sulla specificità e responsabilità personale. Nel caso di persone con malattia cronica è sempre bene consultare il proprio medico curante o il centro di cura. Qui ci limitiamo a una riflessione di buon senso. Una persona con fibrosi cistica che lavora in una realtà in cui c’è possibilità di contatto ravvicinato con molte persone, come quella di un negozio, probabilmente è conveniente che si astenga da quel lavoro, almeno fino a quando non si avrà una decisa schiarita sull’andamento dei contagi, soprattutto nelle aree finora più colpite. E se non viene assicurata la copertura salariale, tipo quella che si ha in caso di malattia (cosa che ancora non è stata chiarita), può essere ragionevole chiedere ferie.

Circa la pericolosità del Coronavirus nelle persone con FC, bisogna dire che non abbiamo ad ora informazioni cui far serio riferimento. Possiamo solo fare alcune considerazioni di buon senso. Le persone con FC hanno la stessa probabilità di contrarre il virus che hanno tutte le altre persone. Nel caso vi siano già danni broncopolmonari è possibile, ma non certo, che il virus eventualmente contratto possa, come altri virus respiratori, contribuire a una esacerbazione respiratoria, nel caso vi sia già una infezione cronica da batteri, esacerbazione probabilmente non molto diversa da quelle già sperimentate. Non sappiamo invece se il virus in questione possa procurare danno polmonare diretto tipo quello riscontrato in persone con infezione seria da Covd-19, perché le persone con FC, almeno quelle con situazione clinica stabile e in buone condizioni hanno un apparato difensivo immunitario efficiente. La questione si riconduce quindi alla forte attenzione a ridurre i contatti tra persone, fino a cambiare per un certo tempo abitudini di vita e di relazioni sociali, incluse quelle riguardanti la scuola e il lavoro.

Per quanto riguarda le mascherine facciali protettive, rimandiamo a una domanda cui abbiamo recentemente risposto in dettaglio su questo sito (1). L’uso di mascherine in occasioni di prestazioni ambulatoriali o in day hospital riguardano la prevenzione da trasmissioni “crociate” (tra pazienti) da batteri, soprattutto quelli multiresistenti: qui le mascherine standard limitano il rischio di trasmettere ad altri degli agenti patogeni, trattenendo le eventuali goccioline di muco e saliva contenenti batteri o virus.

1) Epidemia da Covid-19: scuola e mascherine, 2 marzo 2020

G. M.


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